Franca Leosini dopo il successo del suo "Storie Maledette" si racconta con una lunga intervista a "F". La cronista e conduttrice parla del suo lato privato, della sua vita oltre lo schermo. Il suo linguaggio usato nell'intervista a Cosima e Sabrina è diventato cult sui social: "Io parlo così. Sono napoletana e riporto questa identità anche nella fantasia del linguaggio. Sono una che non dice 'rimettersi i pantaloni' ma 'inforcare i pantaloni'. È un mio filone di ironia deformante". Ogni storia maledetta mi lascia "un segno profondo", racconta, la sua imperturbabilità è solo apparente, "le storie le vivo dall'interno, anche se non lascio mai trasparire le emozioni".
Poi parla di un altro aspetto della sua popolarità: è diventata una icona gay: "Lo rivendico con orgoglio - rimarca -. Ma lo sa che quando mi hanno invitato al Muccassassina hanno fatto le magliette con la mia faccia? È stata, me lo lasci dire, un'icona gay: "Lo rivendico con orgoglio - rimarca -. Ma lo sa che quando mi hanno invitato al Muccassassina hanno fatto le magliette con la mia faccia? È stata, me lo lasci dire, un'incoronazione". Infine sulla puntata sul delitto di Avetrana afferma: "Io non mi faccio mai film, ma in generale i protagonisti del mio programma non assomigliano affatto al delitto che hanno commesso".
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