Per la prima volta dalla morte di George Michael, avvenuta il giorno di Natale, parla l'ex storico compagno Kenny Goss. E lo fa con discrezione e rispetto, come ha sempre fatto durante e dopo la loro lunga storia d'amore. L'ex fidanzato del cantante, gallerista statunitense, è stato legato al leader dei Wham dal 1996 al 2009. Ma la loro unione è balzata agli onori della cronaca quando la popstar venne arrestata in un bagno di Los Angels, per atti osceni in luogo pubblico. Kenny Goss si è momentaneamente trasferito in Inghilterra per sostenere emotivamente la famiglia di George Michael, prima dei funerali. La celebrazione è stata posticipata in attesa degli esiti dei test effettuati sulla salma del cantante, così da chiarire le cause del decesso.
L'ex compagno si è sempre mostrato riluttante nei confronti dei giornalisti, evitando di rilasciare commenti e interviste. Ultimamente, però, una situazione particolare l'ha convinto ad aprirsi. Il passaggio radiofonico di "Jolene" di Dolly Parton, canzone molto amata da Michael, e il successivo abbaiare di uno dei cani dell'artista, è stato interpretato come segno del destino. Come incoraggiamento spirituale da parte del cantante, giunto direttamente dall'aldilà. Goss commenta i fatti con riserbo e rispetto, tuttavia, specificando che l'amicizia tra loro era rimasta viva e forte.
I due si sentivano con frequenza, a dispetto della separazione, alimentando la confidenza fino a pochi giorni prima del decesso. Nonostante gli esami post mortem si siano rivelati inconcludenti, si attendono gli esiti dei test tossicologici.
Le autorità vogliono verificare il ruolo delle sostanze tossiche nella dipartita della popstar. E su questo argomento Kenny si lascia andare a un commento sentito: "Penso che il suo corpo abbia ceduto, si sia arreso. Dopo tutti questi anni di abusi era troppo debole, fragile".
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