Gino Paoli: "Al governo dilettanti allo sbaraglio, chi non vuole Gronda è str..."

Ospite di Radio1, il cantautore 85enne ha polemizzato sull'attuale governo, confessando di aver provato a dissuadere Beppe Grillo a scendere in politica prima di fondare il Movimento

Gino Paoli: "Al governo dilettanti allo sbaraglio, chi non vuole Gronda è str..."

A passare "Un giorno da pecora" è toccato questa volta al cantante Gino Paoli. Ospite della trasmissione condotta da Geppi Cucciari e Giorgio Lauro su Radio 1 Rai, l'85enne di Montefalcone non si è risparmiato sullo stato di salute attuale della politica italiana, criticando senza mezzi termini il Governo in carica: "Mi chiedi se il governo reggerà? Ci sono dei dilettanti allo sbaraglio, è difficile capire cosa abbiano in testa". Gino Paoli ha lanciato una stoccata anche a Luigi Di Maio, affermando di lui: "Le disgrazie non vengono mai da sole. Anche se secondo me la disgrazia è generale. Quindi...".

Non è la prima volta che Gino Paoli dice la sua, senza mezzi termini, sul governo pentastellato. Pochi mesi fa, infatti, il cantautore aveva criticato e sbeffeggiato l'idea del Ministro Toninelli sulla realizzazione di un ponte "vivibile" per Genova. L'occasione per andare contro il Movimento fu, ancora una volta, la trasmissione radiofonica "Un giorno da pecora". Oggi, a distanza di tempo, Paoli non è morbido con il Movimento, che non si è ancora mosso per risanare l'attuale situazione delle infrastrutture nella sua amata Liguria: "La responsabilità è dello Stato. C'è un articolo della Costituzione dove si dice che lo Stato deve pensare al benessere dei cittadini. Il controllo quindi non può esser demandato ad altri, dipende dallo Stato, o almeno dovrebbe dipenderne. La Gronda? Non esiste ancora e questo è da ascrivere a chi di dovere. So che c'è gente che è contraria e che sono soltanto degli stronzi".

Il cantautore italiano ha usato parole di stima per l'amico e concittadino Beppe Grillo: "È una gran brava persona, voleva cambiare il mondo per i suoi figli, la sua buona fede è evidente. C'è un unico appunto che gli faccio, che queste cose si fanno a 18 anni e non a 70". Ai microfoni di Radio1 Rai, Gino Paoli ha raccontato anche un aneddoto legato alla nascita del Movimento Cinque Stelle, che lo vedeva apporsi a Grillo: "Facemmo una riunione per convincere Beppe a non creare il Movimento: eravamo io, Renzo Piano, Arnaldo Bagnasco e mia moglie. Quello più cazzuto era sempre Renzo Piano, il quale diceva che la politica si fa con il proprio mestiere". Il periodo a cui si riferisce il cantautore è quello che precedette la nascita del Movimento.

Gino Paoli ha spiegato quali argomenti utilizzò con Grillo per dissuaderlo: "Gli dicevo qualcosa delle mie esperienze, quando ho fatto politica. In politica ti devi adeguare, ma se affronti la politica con la mentalità mia e di Grillo è difficile".

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