La giornalista Giorgia Rossi confessa: "Soffrivo di un principio di vitiligine"

Giorgia Rossi, conduttrice e giornalista Mediaset, racconta di aver avuto la fortuna di scoprire e prevenire con tempismo la vitiligine

La giornalista Giorgia Rossi confessa: "Soffrivo di un principio di vitiligine"

Volto conosciuto tra gli appassionati di calcio (e non solo), Giorgia Rossi è una delle giornaliste e conduttrici sportive che stanno acquistando terreno negli ultimi periodi.

32enne originaria di Roma, la Rossi ha esordito a Sky Sport e da poco più di un anno è una delle presenze fisse di molti programma sportivi targati Mediaset. Consapevole di quanto la sua immagine sia importante per il lavoro che svolge, Giorgia ha raccontato al settimanale Ok Salute e Benessere di essere riuscita a scoprire in tempo una malattia che, se riconosciuta tardivamente, avrebbe potuto segnarla.

Grazie alle doti di attenta osservatrice della madre, Giorgia Rossi ha potuto evitare un problema che “sarebbe stato spiacevole per il mio lavoro di giornalista e conduttrice sportiva televisiva”. “Come tutte le estati ero andata al mare e, tra nuotate e giochi in spiaggia sotto il sole, mi stavo sempre più abbronzando. Ovunque, tranne che in una zona particolare e tutt’altro che facile da individuare del mio corpo: le palpebre – ha raccontato la conduttrice che, proprio grazie all’intuizione della madre, scoprì quale era il reale problema - . Soffrivo di un principio di vitiligine che, però, proprio grazie alla veloce individuazione con conseguente immediato ricorso al medico, si poteva ancora fermare prima che le macchie si diffondessero su tutto il resto del corpo e fosse impossibile ‘cancellarle’”.

La scoperta, avvenuta quando Giorgia aveva solo otto anni, l’ha costretta a sottoporsi ad una lunga cura che lei decise di seguire in maniera scrupolosa. “Il cammino verso la guarigione, come pronosticato dal professore, è stato lungo e ha richiesto tanta costanza da parte mia – ha spiegato lei - . Mi ricordo che assumevo integratori a base di melanina e mi sottoponevo a frequenti lampade abbronzanti per stimolare i melanociti ‘addormentati’ a produrre il pigmento in questione. Una terapia che ho seguito scrupolosamente per sette lunghi anni, fino alla guarigione completa”.

Oggi, quindi, la Rossi non ha più alcun problema, ma ciò che è accaduto quando era piccola l’ha portata a non sottovalutare mai nessun dettaglio. “Una volta scoperto di essere predisposti alla vitiligine, è sempre meglio tenere la pelle sotto osservazione, esattamente come si fa con i nei”, ha aggiunto lei.

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