La regina Elisabetta ha attraversato quasi un secolo di Storia, affrontando tempeste, momenti di relativa tranquillità, vicissitudini politiche e personali senza mai cedere. La sua espressione impassibile ma non glaciale, il suo portamento altero ma non superbo hanno contribuito a renderla una leggenda già in vita. Lei rappresenta l’immagine della Corona che non si infrange mai nonostante i colpi del destino. Il Giubileo di Platino è la celebrazione di una donna che ha saputo portare con dignità questa Corona, soprattutto quando il suo peso si faceva insopportabile.
Un traguardo storico
La Gran Bretagna sta vivendo un momento storico. Il 2 giugno 2022 la regina Elisabetta festeggia i 70 anni sul trono. Un traguardo che solo pochi, grandi sovrani hanno potuto raggiungere. Tra questi Luigi XIV, che regnò per 72 anni e 110 giorni (1643-1715) e rappresenta la prossima “sfida” di Sua Maestà britannica per entrare definitivamente nel Guinnes dei Primati come sovrano più longevo in assoluto. Con il Giubileo di Platino, che si svolge dal 2 al 5 giugno 2022, la sovrana celebra i suoi 70 anni con la corona sul capo, ma la data esatta in cui ha raggiunto questo traguardo è il 6 febbraio 2022, l’Accession Day. Gli anni di regno, infatti, vengono calcolati dal giorno della morte del sovrano precedente (in questo caso Giorgio VI, che morì il 6 febbraio 1952) e dal conseguente passaggio dei poteri, che è immediato. Non esistono “sedi vacanti” o vuoti di potere. Non è nemmeno necessario che il nuovo re venga ufficialmente incoronato per regnare (Edoardo VIII, per esempio, non fece neanche in tempo a preparare la sua incoronazione, poiché abdicò prima). Elisabetta II è stata incoronata il 2 giugno 1953, ma era già in carica a tutti gli effetti dal momento successivo in cui suo padre esalò l’ultimo respiro.
Il vero significato del Trooping The Colour
Il Trooping the Colour (o Queen’s Birthday Parade) è il momento centrale del Giubileo di Platino, ma è anche una celebrazione tradizionale e militare dedicata al sovrano in carica. È il suo compleanno “ufficiale”. Ogni re inglese, infatti, festeggia due compleanni: il primo è privato e ricorda semplicemente la sua nascita. Il secondo, cioè il Trooping The Colour, è pubblico, riguarda la “nascita” ufficiale del re e di solito cade il secondo sabato di giugno (ma non è una regola). Se l’incoronazione è una specie di rito di passaggio, il Trooping The Colour è un tributo al ricordo di quel “rito” e al re. Nello stesso tempo è un emblema della monarchia e dell’identità britannica. La tradizione di questi festeggiamenti, il cui nome vuol dire “Sfilata della Bandiera”, risale al XVII secolo, quando gli alfieri sfilavano portando le bandiere, che rappresentavano il punto di riferimento dei reggimenti. Il primo sovrano a officiare una cerimonia del Trooping The Colour sarebbe stato Carlo II (1660-1685). Solo nel 1748 questa celebrazione prese il significato che conosciamo oggi di compleanno ufficiale del re e Giorgio II (1727-1760) decise di spostarla in estate, quando il clima inglese è meno bizzoso. Edoardo VII (1901-1910) introdusse il saluto del monarca in persona ai reggimenti. Dopo il 1820, con Giorgio IV (in carica dal 1820 al 1830), la cerimonia assunse il suo carattere annuale.
Il Trooping The Colour e la regina Elisabetta
La regina Vittoria ha regnato per 63 anni e 216 giorni (1837-1901) ed è riuscita a festeggiare il Giubileo di Diamante per i 60 anni di regno il 20 giugno 1897 (Elisabetta II ha tagliato quel traguardo nel 2012, con festeggiamenti protrattisi dal 2 al 5 giugno). Per Vittoria arrivarono a Londra circa 3 milioni di persone. La regina Elisabetta può contare su miliardi di potenziali spettatori in tutto il mondo, grazie alla televisione e a Internet. Nonostante ciò sono queste le sovrane che hanno forgiato sulla loro persona il Trooping The Colour in Gran Bretagna. Questa celebrazione è associata indissolubilmente alla loro immagine. La regina Elisabetta ha partecipato a tutte le Queen’s Birthday Parade del suo regno a eccezione di quella del 1955, che non si tenne a causa di uno sciopero delle ferrovie nazionali. Quell’anno fu tumultuoso per la Gran Bretagna, che si trovava a fronteggiare il malcontento generale già dal 1953. Gli operai scioperavano affinché fossero ascoltate le loro richieste di migliori condizioni di lavoro e di salario. Il primo giugno 1955, come riporta il Times la regina Elisabetta dovette proclamare lo “stato di emergenza”. Un clima pessimo per festeggiare il Trooping The Colour.
Una Regina a cavallo
Fino al 1986 la regina Elisabetta ha preso parte al Trooping The Colour stando a cavallo. Nella biografia “The Queen. Elisabetta, 70 anni da Regina” (Rizzoli, 2022) Andrew Morton racconta che Giorgio VI non parlava mai con sua figlia del ruolo che, un giorno, avrebbe ricoperto, “salvo quando…menzionò en passant che la figlia doveva imparare a cavalcare all’amazzone in vista del giorno, che si sperava lontano, in cui avrebbe dovuto cavalcare in pubblico al Trooping The Colour…”. Cosa che Elisabetta II ha fatto indossando l’alta uniforme, le medaglie ottenute già quando era principessa e gli emblemi dell’Ordine della Giarrettiera o dell’Ordine del Cardo. Per la verità Elisabetta sfilò durante la parata del Trooping the Colour quando era solo una principessa, nel giugno 1949, per sostituire il padre malato. Andrew Morton ricorda: “Il re dovette assistere alla parata…da una carrozza scoperta mentre la figlia maggiore cavalcava alla testa delle guardie a cavallo”. Questo era solo uno degli “obblighi formali” che la principessa aveva assunto su di sé per non far affaticare Giorgio VI, la cui salute peggiorava di anno in anno. Elisabetta sostituì il re anche per la parata del 1951, quando ormai era piuttosto chiaro che a suo padre non rimaneva più molto tempo.
L’attentato
L’abilità da cavallerizza consentì alla Regina di salvarsi da un attentato durante il Trooping The Colour del 13 giugno 1981. Elisabetta aveva lasciato Buckingham Palace da un quarto d’ora. Stava percorrendo il Mall in sella al Burmese quando, all’altezza dell’incrocio con Horseguards Road, il 17enne Marcus Sarjeant sparò 6 colpi a salve da uno di quei revolver per mossieri. Il cavallo, di 19 anni, si imbizzarrì ma la sovrana riuscì a calmarlo e non riportò ferite. Anzi, continuò la sfilata imperturbabile. A tal proposito il principe Carlo disse che sua madre era “di stoffa robusta”. Idea condivisa anche da Lady Diana, che era presente alla cerimonia, per la prima volta, come fidanzata del principe. Sarjeant confessò: “Volevo essere famoso. Volevo essere qualcuno”. Venne processato, condannato a 5 anni di reclusione (ma ne scontò 3 e uscì nell’ottobre del 1984). Mentre era in carcere avrebbe scritto una lettera di scuse a Sua Maestà. Ma non avrebbe mai ricevuto risposta.
Tradizioni infrante
Dal 1987 Sua Maestà ha compiuto la tradizionale sfilata in carrozza. Il 2022, però, potrebbe essere l’anno in cui la Regina sceglierà di usare una Range Rover, dati i suoi problemi di mobilità. Non era mai accaduto un evento simile. La parata, di solito, si svolge secondo un tragitto ben preciso: la Regina parte da Buckingham Palace, percorre The Mall scortata dalla Household Cavalry Mounted Regiment fino a Horse Guards Parade, vicino a Whitehall e, dopo aver ricevuto il “Royal Salute” torna a Palazzo. A mezzogiorno in punto la King’s Troop Royal Horse Artillery spara da Green Park 41 colpi a salve. La parata si chiude, come da tradizione, con la royal family che, dal balcone di Buckingham Palace, osserva l’esibizione aerea della Raf. Purtroppo quest’anno, come informa il Sunday Times, la sovrana non riceverà il saluto ufficiale delle Guardie Reali. Al suo posto ci saranno Carlo, William e la principessa Anna. A quanto pare i medici avrebbero consigliato a Sua Maestà di preservare le forze il più possibile. Questo è il primo forfait annunciato della sovrana al Trooping The Colour. Non è escluso che ve ne siano altri. Buckingham Palace, infatti, ha fatto sapere che la presenza di Elisabetta II a ogni evento in programma dal 2 al 5 giugno sarà annunciata quasi all’ultimo momento (parata esclusa, visto che in questo caso la sua presenza è già stata confermata).
Gli appuntamenti del Giubileo di Platino
Il Trooping The Colour di quest’anno ha un doppio valore storico: segna il Giubileo di Platino per i 70 anni di regno della regina Elisabetta, ma anche il ritorno alla normalità dopo 2 anni di pandemia. Nel 2020 e nel 2021 le celebrazioni si sono svolte al Castello di Windsor in versione ridotta a causa del Covid 19. Quindi il 2022 è l’anno della spensieratezza e dello sfarzo. Gli eventi in programma sono tanti: oltre alla parata del 2 giugno, che vede 1400 soldati, 200 cavalli, 400 musicisti e 1500 illuminazioni in tutta la Gran Bretagna, è in programma una funzione di ringraziamento nella Cattedrale di St. Paul il 3 giugno prossimo. Dal primo giugno (e fino a settembre) è stato aperto al pubblico il nuovo giardino della Tower of London, il Superbloom, in cui sono stati piantati circa 20 milioni di semi. I fiori hanno i colori preferiti della sovrana. Al Castello di Windsor è stato esposto l’abito dell’incoronazione di Elisabetta II, disegnato da Sir Norman Hartnell. C'è, poi, il “River of Hope”, ovvero la sfilata di 200 bandiere di seta, decorate con simboli di speranza, che attraversa il Mall. Continua, inoltre, l’iniziativa Queen’s Great Canopy, che chiede ai sudditi di piantare alberi in onore della Regina. Si calcola che ne siano già stati piantati circa 60mila. Ma il cuore dei festeggiamenti mondani è il concerto del prossimo 4 giugno, il Platinum Party at the Palace. Per l’evento di fronte a Buckingham Palace sono attese circa 22mila persone. Si esibiranno 30 artisti, dai Queen a Elton John, dai Duran Duran ad Andrea Bocelli, da Diana Ross a Craig David.
I gadget da collezione
Per il Giubileo di Platino vi sono gadget per tutti i gusti, anche i più strambi. La Mattel ha creato una Barbie con le fattezze della regina Elisabetta. La bambola indossa un abito color avorio e ha sul capo la Queen Mary’s Fringe Tiara, portata da Elisabetta II il giorno del suo matrimonio. Sono stati riprodotti fedelmente il medaglione rosa donato alla sovrana da Giorgio VI e quello azzurro regalo del nonno Giorgio V. C’è anche la spilla dell’Ordine della Giarrettiera. Il look della versione Barbie di Elisabetta II è ispirato a quello che la monarca sfoggiò nel 2019, in occasione della visita di Stato di Donald e Melania Trump. Tra i gadget c’è anche il profumo “Platinum 22”, creato dai profumieri della Floris London, che serve la Casa reale dal 1730. La fragranza di tè nero, rosa, avena e lime è ispirata ai giardini delle residenze reali. La nuova barretta di cioccolata Cadbury ha sulla confezione il sigillo reale di approvazione e c’è da scommettere che anche solo l’involucro diventerà un oggetto da collezione. Ma non è necessario che i gadget siano perfetti: un errore di produzione può aumentarne il valore come, forse, accadrà alle 10mila tazzine, fabbricate in Cina che, invece della scritta “Platinum Jubilee”, recano l’infelice refuso “Platinum Jubbly”.
Quest’ultima parola, nello slang inglese, significa “fantastico” ed era pronunciata nella sitcom britannica “Only Fools and Horses”, andata in onda su Bbc One dal 1981 al 1991 e che, pare, piacesse anche alla regina Elisabetta.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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