Curioso film, Les Promesses del francese Thomas Kruithof, presentato nella sezione Orizzonti, in cui si parla di politica ma, soprattutto, la politica parla, discute, si anima. Siamo in un'indefinita città vicino a Parigi dove Clémence, interpretata da Isabelle Huppert, è una sindaca che sta completando l'ultimo mandato perché dopo due, ha spergiurato, molla tutto. Ma, quando le viene offerta la prospettiva di diventare ministra, la sua ambizione prende il sopravvento e le promesse del titolo si fanno largo spazio. La candidatura infatti naufragherà e la sindaca deciderà di ricandidarsi proprio il giorno prima dell'inizio della campagna elettorale della sua delfina: «Clémence ha una evidente fragilità interiore ed è una donna che si pone molte domande su se stessa», dice Isabelle Huppert.
Dicevamo del linguaggio della politica, perché nel film, d'azione dialettica, si dà largo spazio proprio ai discorsi sulle buone politiche abitative, nel tentativo di immaginare un futuro per i quartieri dormitorio. La sindaca, soprattutto grazie al suo fedele braccio destro Yazid (interpretato dal preciso Reda Kateb) che, minuto dopo minuto, diventa sempre più protagonista, si muove per ottenere queste garanzie. «Il mio personaggio - spiega l'attrice - deve essere vicino alle persone, ma spesso i politici perdono i buoni sentimenti e finiscono nella trappola della competitività. Personalmente non amo la politica».
Scritto dal regista insieme a Jean-Baptiste Delafon, sceneggiatore di Baron
Noir, la serie politica di Canal+, Les Promesses, che verrà distribuito da Notorius, mostra retroscena politici abbastanza universali tanto che, dice Isabelle Huppert, «non mi sono ispirata a una precisa figura politica».
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