I mostri e le lumache turbo si apre la sfida tra i cartoni

Sulla scia del successo di Monsters e Cars arrivano i "figliocci": divertenti e tecnicamente perfetti, hanno però il sapore del già visto

I mostri e le lumache turbo si apre la sfida tra i cartoni

Passato Ferragosto, è tempo di cartoni per rilanciare, alla grande, la nuova stagione cinematografica. Escono due film, molto attesi, come è d'abitudine quando dietro ci sono due case come Disney-Pixar e Dreamworks. Il primo è Monsters University (nelle sale dal 21), prequel del fortunato Monsters & Co., del quale la Disney cerca di mantenere la filosofia che ne decretò il successo nel lontano 2002. I bambini scopriranno come nacque l'amicizia tra i due «spaventatori» Mike Wazowski e James P. «Sulley» Sullivan, in realtà rivali fin dai tempi della scuola, quando frequentavano la prestigiosa Monster University (da qui il titolo), ovvero la garanzia di un posto sicuro alla ambita Monsters & Co. Così, la vita nel campus delle due matricole assomiglia a quella immortalata da tante (troppe) teen comedy ambientate tra le aule scolastiche. Ci sono le confraternite, i «figli di» spocchiosi più che mai, i presidi che ti prendono di mira, gli amici nerds, il rischio di espulsione, la possibilità di redimersi attraverso la collaborazione con chi si odia di più al mondo. Tutti temi triti e ritriti, presentati però in stile cartoon e quindi con un fascino sempre appetibile. Avendo visto, anni fa, il primo episodio, successivo da un punto di vista cronologico, si sa già come andrà a finire la storia. Eppure, nonostante questo limite, le opzioni messe in campo nella sceneggiatura e i personaggi introdotti nella storia hanno la capacità di tenere discretamente alta l'attenzione dei più piccoli, pur senza picchi memorabili. Con una morale che i ragazzi si porteranno a casa: non sempre i sogni si possono realizzare. Accettarlo, quando uno di questi si spezza, vuol dire diventare più maturi.

Da un punto di vista tecnico, MU è davvero un piccolo gioiello per gli occhi, marchio di fabbrica in casa Pixar. Già nella varietà dei mostri che animano il film, tutti accuratamente ricercati e con precise connotazioni, frutto di cura maniacale nei dettagli, emerge lo sforzo di offrire un prodotto variopinto e verosimile. Il problema, però, sta nel manico, ovvero nel paragone con il primo, per ora, inavvicinabile Monsters & Co. che, in alcuni momenti, è impietoso. Ecco, se ci si dimentica di quel che fu, il risultato sarà comunque soddisfacente. Un consiglio: non uscite prima dei titoli di coda per non perdervi la scena più esilarante di tutta la pellicola.

Turbo, invece, tenendo fede al suo nome, ha bruciato il concorrente uscendo con due giorni d'anticipo rispetto al rivale. Un ritorno quasi al passato della Dreamworks dopo le ultime, più mature (nel senso di pubblico), esperienze de Le 5leggende e I Croods. Il mondo dei motori ben si coniuga con quello dell'animazione. Lo ha dimostrato il recente travolgente successo del brand di Cars. Su questo punta dunque la casa anche se in maniera del tutto originale. Qual è l'animale considerato più lento al mondo? Decisamente la lumaca. E se fosse proprio una di loro a trasformarsi in un bolide da Formula 1? Il giochino di base è questo. Theo, una lumachina con il sogno di emulare le gesta del pilota Guy Gagne, finisce spesso nei guai alla ricerca di sensazioni che, per natura, non potrebbe provare. Un giorno, però, a causa di uno strano incidente che fa precipitare Theo all'interno del carburatore di una macchina clandestina, la lumaca acquista il dono della velocità. Catturato da un giovane ristoratore messicano, che si accorge delle sue qualità, Theo viene iscritto nientemeno che a Indianapolis, dove potrà sfidare, tra vari colpi di scena, il suo eroe Guy. Potrà una lumaca battere un bolide rombante? Un film del genere gioca molto sulla spettacolarità e sul carisma dei suoi protagonisti. Se, da una parte, Turbo si rivela un simpatico prodotto d'intrattenimento per i più piccoli, dall'altra non resterete particolarmente colpiti da una trama eccessivamente inverosimile e infantile. Un film che dà l'idea di già visto (e non solo per il paragone improponibile con Cars), tecnicamente apprezzabile ma un po' povero di contenuti.

Il box office designerà chi vincerà la sfida estiva tra i due titoli anche se il vero asso nella manica dovrebbe essere Cattivissimo Me 2 (da noi arriverà il 10 ottobre), che in America ha sbaragliato la concorrenza. In ogni caso, a sorridere saranno i gestori delle sale cinematografiche.

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