Stando a una fonte di Page Six, i tre figli di Michael Jackson avrebbero tutta l' intenzione di intentare una causa milionaria a Wade Robson e James Safechuck, i due accusatori del padre protagonisti del documentario "Leaving Neverland", trasmesso dalla HBO tra mille polemiche.
Pur di difendere la memoria del padre i tre si dicono pronti a tutto. Anche se non sono stati in grado di vietare la messa in onda del documentario nè di placare lo tsunami di polemiche, veleni e nuove accuse che ha travolto la memoria del padre, fino a spingere molte emittenti radio a non trasmetterne più le canzoni, i Simpson a cancellare un episodio di cui era guest star e Louis Vuitton a ritirare la sua ultima collezione uomo ispirata ai look di Jacko con i suoi guanti in paillettes, ora vogliono assolutamente passare al contrattacco.
Una battaglia è persa, non la guerra, così, anche se nulla hanno potuto contro tutto ciò che la messa in onda di "Leaving Neverland" ha scatenato, ora Prince Michael Jackson I, Paris e Prince Michael Jackson II, alias "Blanket" sarebbero pronti a contrattaccare e pesantemente. E non lo faranno più semplicemente tramite la stampa, ma direttamente per vie legali.
I tre figli del re del pop avrebbero appena ingaggiato un team legale che li avrebbe assicurati di avere tutto il diritto di procedere nell'intentare causa per frode, sofferenza emotiva, calunnia e falsa dichiarazione contro Wade Robson e James Safechuck. L'ammontare dei danni sarebbe di ben 100 milioni di dollari. Questa l'incredibile cifra richiesta dai tre come legittimo risarcimento.
Secondo l'insider di Page Six, se vinceranno i tre ragazzi non hanno alcuna intenzione di intascare soldi, ma devolveranno l'intera somma in beneficenza.
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