"Io, bond-girl vi dico: Sean Connery, bravo e sexy, era lo 007 perfetto"

"Io, bond-girl vi dico: Sean Connery, bravo e sexy, era lo 007 perfetto"

È tra le dieci Bond girl più amate di tutti i tempi, la prima italiana, l'unica protagonista. Con Daniela Bianchi e Dalla Russia con amore (1963) cambiò la storia di James Bond: «Il primo film, 007, Licenza di uccidere, non era andato benissimo al botteghino. Puntarono tutto sul secondo per vedere se crederci ancora e fu un successo pazzesco. Un successo che ormai dura da sessant'anni». Quando il regista Terence Young la sceglie sfogliando un book di modelle per la parte di Tatiana Romanova, la spia russa più tenera e incantevole della storia del cinema, ha 21 anni, un secondo posto a Miss Universo alle spalle e una carriera da top model davanti. E quando a Londra incontra Sean Connery per la prima volta gli dice: «Lo sai, che sei più carino che in fotografia?». E lui: «E tu invece sei la donna più bella che io abbia mai visto».

E adesso che Sean se ne è andato, signora Daniela?

«Ho pianto molto. Che cosa brutta e triste. Non lo sentivo da tempo, sapevo che era malato ma ci siamo sempre voluti bene. È la fine di un'epoca, una cosa che mi mette molta malinconia».

Cosa aveva più di altri?

«Era un attore di razza, aveva lo stile dei Cary Grant, dei Gregory Peck. E poi fascino, carisma, il ghigno sornione».

E nei film usciva dalle situazioni più incredibili con lo smoking sempre stirato...

«Con il fisico che si ritrovava era elegante persino se gli mettevi addosso un carciofo...»

È lui l'unico e vero Bond?

«Negli anni lo hanno sostituito ottimi attori, ma lui era 007: un personaggio costruito su misura per lui».

Com'era Sean Connery sul set?

«Divertente, imprevedibile. Riusciva a fare scherzi a sorpresa persino nei momenti più complicati».

Tipo?

«C'era una scena nel film dove dovevo uscire barcollante dal ristorante del treno perché il cattivo mi aveva messo un sonnifero nel vino. E Sean doveva sorreggermi mentre mi accompagnava nel vagone letto...»

E cosa è successo?

«Abbiamo dovuto ripetere quelle scena un sacco di volte perché si divertiva a farmi il solletico. Gli andava di fare così e non c'era modo di impedirglielo. Era trascinante».

Dicono apprezzasse molto la sua bellezza.

«Ai tempi era sposato con Diane Cilento ed era da poco diventato papà. Era molto preso dalla sua famiglia».

E quel bacio che chiude il film a Venezia?

«Girato in studio. Nemmeno le scene d'azione con i motoscafi erano girate a Venezia, ma nella sua Scozia».

Bello con la faccia di Bond, ma anche come Guglielmo da Baskerville ne Il nome della rosa.

«Ah, guardi, io lo trovavo persino più bello da vecchio che da giovane. Anche con i capelli brizzolati e la barba bianca era irresistibile».

Così bello e così fedele...

«Sicuramente qualche avventura l'avrà vissuta, ma è stato sposato per undici anni con la prima moglie Diane e per 40 con la seconda Micheline Roquebrune. Nella vita non era James Bond...»

Come le piace ricordare Sean?

«Bello, divertente e spensierato. Come gli anni della nostra giovinezza».

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