Irma Vep, la serie su Sky che attacca la Marvel e i blockbuster

Irma Vep - La vita imita l'arte è la miniserie tratta dall'omonimo film di Olivier Assayas che racconta di un modo di fare cinema che sembra non esistere più, divorato dalla corsa al successo dei blockbuster e della Marvel

Irma Vep, la serie su Sky che attacca la Marvel e i blockbuster

Debutterà il 3 agosto su Sky e Now Tv Irma Vep - La vita imita l'arte, miniserie in otto episodi che andrà in onda ogni mercoledì per quattro settimane e che porta sul piccolo schermo il remake del film omonimo del 1996 firmato dal regista Olivier Assayas, che è anche ideatore, sceneggiatore e metteur en scene della stessa miniserie. Presentata al Festival di Cannes, Irma Vep - La vita imita l'arte è una storia che mette in scena tanto gli imbrogli della fama e del successo internazionale, quanto la fragilità dei muri che dividono ciò che è reale da ciò che non lo è. Protagonista della serie è Mira Harberg (Alicia Vikander), una star di fama mondiale che, dopo aver concluso la promozione del suo ultimo film blockbuster, si ferma a Parigi per girare il remake di un famoso film muto francese, Les Vampires, dove dovrà interpretare una delle prime femme fatale della storia del cinema, Irma Vep. Alle prese con una delusione sentimentale che l'ha in qualche modo resa più cattiva e costretta a seguire le paranoie e le idiosincrasie di un regista difficile da catalogare (Vincent Macaigne), Mira finirà col perdere sempre più il contatto con la realtà, finche la figura di Irma Vep non ingloberà e divorerà la stessa attrice.

In un mondo come quello del cinema, basato sulle finzioni narrative, come si può capire ciò che è vero da ciò che è falso? Sembra essere questo l'interrogativo su cui il regista Olivier Assayas vuole tornare, come una sorta di pensiero fisso da cui non riesce mai a distaccarsi dal tutto. Il cinema, per sua stessa natura, è una fuga, una via di evasione per chi paga il biglietto e chiede di essere intrattenuto. Ma cosa succede a chi il cinema lo fa? Cosa succede a chi è chiamato a cambiare sempre pelle e atteggiamento per dare al pubblico ciò che esso vuole? Mira è un'attrice acclamata, che pure sembra non riuscire mai ad ottenere quello che vuole e che è costretta ad accettare quello che altri le dicono: che sia accettare la presenza di un ex amante o di infilarsi all'interno di una tuta stretta e fuori dalla cosiddetta comfort zone. Ma in Irma Vep - La vita imita l'arte c'è molto più che la semplice costruzione di un personaggio smarrito nelle sue ambizioni e nei propri limiti. Nel costruire il personaggio interpretato da Alicia Vikander e il mondo che le ruota intorno, Olivier Assayas trova anche il modo di mettere in mostra un certo snobismo verso il cinema cosiddetto mainstream, aggiungendo la sua voce a quella di coloro che fanno una distinzione netta tra il cinema d'intrattenimento e il cinema d'autore, come se bastasse la firma di un determinato regista a garantire la qualità e la riuscita di un prodotto. Una riflessione, questa, che ben si presenta quando viene fatto il nome della Marvel. A un certo punto del primo episodio, infatti, la protagonista scopre che uno dei registi per cui ha lavorato è stato ingaggiato per girare un sequel del Marvel Cinematic Universe. Quando chiede quale sequel, la protagonista si sente rispondere: "non so, ho perso il conto." Una battuta che di certo sottolinea un certo giudizio negativo sulla nuova serialità del cinema, su una vera e propria fabbrica che costruisce prodotti in serie, all'interno di una catena di montaggio che sembra imbattibile.

Con la sua miniserie Olivier Assayas sembra voler in qualche modo esorcizzare la nostalgia per un cinema nel quale non riesce più a identificarsi e mentre la trama prende una direzione che sembra strizzare l'occhio al crime e al thriller, Irma Vep è soprattutto una lettera d'amore per una settima arte in grado di prendere e divorare ogni cosa, una musa malvagia quanto la stessa Irma Vep che non si ferma davanti a nulla finché non ha ottenuto tutto quello che vuole. A questo si aggiunge anche una costruzione abbastanza verosimile del mondo dietro le quinte, di quello che avviene intorno a un set e a una produzione quando si gira un film: elementi, questi, che non possono far altro che aumentare il fascino di chi guarda, contribuendo alla costruzione di una strana sensazione di voyeurismo che non va a discapito di una persona, ma di un meccanismo molto spesso additato come fabbrica dei sogni e spesso vero e proprio ambiente malsano e stancante.

Grazie a una sceneggiatura che non rinuncia né alle stoccate né al ritmo tout cour, Irma Vep - La vita imita l'arte è una miniserie che funziona, che apre alla riflessione sullo stato di salute della settima arte e contribuisce anche all'intrattenimento puro.

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