Ius scholae? No. Per Khaby Lame c'è lo "ius Tik tok"

Khaby Lame diventa il tiktoker più seguito al mondo, la discussione sullo ius scholae si infiamma e dal ministero (via Twitter) gli comunicano che presto avrà la cittadinanza

Ius scholae? No. Per Khaby Lame c'è lo "ius Tik tok"
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Non solo ius soli, ius sanguinis e ius scholae, evoluzione dello ius culturae. Si dice sempre che l'Italia è retrograda, che non ha visione del futuro... E invece l'Italia pare sia il primo Paese al mondo a introdurre lo ius Tik tok. Curioso, no? Un ragazzetto di 19 anni di nome Khaby Lame, durante la pandemia viene licenziato (come tanti) dalla fabbrica in cui lavora come operaio e visto che non può cercare un altro lavoro, visto che l'Italia è in lockdown, decide di provare 'sto nuovo social di cui qualche mese prima parlavano tutti: Tik tok. Ha tempo da perdere e si ci mette. In pochi mesi diventa popolare, i suoi follower crescono a dismisura e diventa famoso? Il motivo? Chi lo sa. Lame prende semplicemente in giro i video del web ma le ragioni per le quali molti diventano noti sono imperscrutabili. Certo, lui ha un'espressività marcata ma la viralità dei contenuti spesso sfugge alla logica. E questo ne è un esempio.

Khabi Lame è nato a Dakar 22 anni fa ma da 21 vive in Italia. Ha trascorso la maggior parte della vita nel nostro Paese e ha frequentato qui le scuole. A 18 anni avrebbe potuto chiedere la cittadinanza italiana che, dopo l'iter burocratico necessario, non gli sarebbe stata negata. Non l'ha fatto ed è stato lui stesso a spiegarne i motivi appena un anno fa: "Io sono italiano, mi ci sono sempre sentito. Non lo dico solo io. Leggo: 'Khaby, l'italiano più seguito al mondo'. Allora mi dico: vedi, sono italiano, non mi serve un foglio di carta per saperlo". Così parlava il tiktoker in un'intervista rilasciata all'inserto Sette del Corriere della sera. Eppure, quelle parole ai buonisti non sono piaciute. Khaby Lame è stato criticato e sui social gli sono state fatte pressioni affinché prendesse una posizione più netta in favore dello ius soli.

Tutto è andato liscio fino a pochi giorni fa. La discussione sullo ius scholae si è infiammata e lui contemporaneamente è diventato il tiktoker più seguito al mondo. E in quel momento ecco che, come per magia, arriva un tweet di Carlo Sibilia, sottosegretario all'Interno: "Volevo tranquillizzarti sul fatto che il decreto di concessione della cittadinanza italiana è stato già emanato i primi di giugno dal ministero dell'Interno. A breve sarai contattato dalle istituzioni locali per la notifica e il giuramento. In bocca al lupo". Tralasciando il fatto che Khaby Lame non sembrava poi così preoccupato di non avere la cittadinanza italiana, a quanti altri giovani è il sottosegretario in persona a scrivere per comunicare la concessione della cittadinanza? che poi sui social sia stato tutto un "Khaby Lame deve essere italiano" o "È una vergogna che non sia ancora italiano", è un altro discorso. Anche perché, a dispetto dei soloni sinistrosi che vivono in un mondo parallelo, il tiktoker già si considerava italiano a prescindere dal passaporto.

A pensar male si fa peccato, ma raramente ci si sbaglia.

E le tempistiche della comunicazione sembrerebbero essere dalla parte di chi sospetta che di Khaby Lame sia stato fatto un utilizzo strumentale. Lo ius Tik tok ha sfondato le porte del populismo italiano, vediamo quali altri mirabolanti escamotage verranno trovati nei prossimi giorni.

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