“I soldi sono miei e ci faccio quello che voglio”. queste le parole di Gina Lollobrigida con cui rispondeva alle domande di Mara Venier sulla gestione del suo patrimonio. Lei, una delle icone del cinema italiano nel mondo, è al centro tutt’oggi dell’intricata storia che mescola gossip a vicende giudiziarie e che ormai da anni la vede protagonista delle cronache.
Ora però le carte vengono rimescolate di nuovo perché la sentenza della corte d’Appello di Roma ha respinto il ricorso che Gina Lollobrigida aveva presentato contro l’istituzione di un tutore, stabilita in precedenza dallo stesso tribunale su richiesta esplicita del figlio Milko Scofic e del nipote Dimitri Scofic. Questa decisione, presa dai giudici Gisella Dedato, Paolo Russo e Elisabetta Pierazzi della sezione della persona e della famiglia, si basa sulla consulenza di un’esperta che dopo vari colloqui privati con la Lollobrigida, seppur trovandola lucida per quanto riguarda la sua vita, presenta momenti di disorientamento spazio temporale innestati da tematiche persecutorie.
Nella sentenza, viene spiegato molto chiaramente che l’attrice, che tra poco compirà 93 anni, "offre a se stessa e agli altri 'l’illusione' di avere il pieno dominio della sua vita e dei suoi affari, quando invece la percezione della realtà che la circonda è approssimata e i suoi giudizi superficiali. E’ risultata confusa soprattutto sulle domande che riguardano i suoi beni, non conoscendone né l’entità né chi ne sta curando la gestione". Questo viene scritto. In questa sentenza è stato inoltre chiesto l’allontanamento, sia dalla casa che dall’amministrazione del patrimonio, di Andrea Piazzolla, già imputato per circonvenzione d’incapace, suo assistente tuttofare da cui l’attrice risulta essere totalmente dipendente.
Per capire come si è arrivati a questo punto, è però necessario fare un passo indietro e ricostruire tutta la vicenda che somiglia più ad un best seller internazionale che ad una storia reale. Per farlo, abbiamo incontrato il marito di Gina Lollobrigida, il ricco imprenditore spagnolo Javier Rigau, che con la diva ha condiviso gran parte della sua vita, “Almeno l’ottanta percento”, precisa lui durante la nostra intervista. Anche Javier è al centro dell’intricata vicenda soprattutto per quanto riportato recentemente dalla puntata di “Un giorno in pretura”, dove Gina Lollobrigida ha avuto un lungo interrogatorio, per stabilire se il matrimonio con Rigau (la loro storia insieme è durata oltre 40 anni) fosse stato concordato o meno con lei. Un nocciolo che vede Gina confermare che non c’è stata volontà di sposarlo, mentre carte alla mano, intervista e documenti da parte di Rigau, dicono esattamente il contrario. Ma, come dicevamo sopra, è importante capire sin dall’inizio tutta la vicenda.
Sig. Rigau, la sentenza sull’Amministrazione Controllata, non lascia dubbi: Gina Lollobrigida, pur essendo lucida, non è in grado di gestire il suo patrimonio...
“Sì, esattamente, e proprio per questo motivo il figlio Milko Scofic, con cui io sono costantemente in contatto, ha fatto richiesta di questa ‘Amministrazione di sostegno’, perché già da molto tempo a Gina è stata diagnosticato un quadro di personalità paranoide, dai tratti ossessivo-compulsivi, che non la rendono idonea a provvedere da sola alla gestione del suo patrimonio. Bisogna tenere conto anche dell’età avanzata e della difficoltà a fronteggiare le incombenze connaturate alle società costituite per la gestione dei suoi beni. Con questa sentenza, viene rigettato il reclamo fatto da Gina stessa a febbraio, di revocare l’amministrazione controlla. Questo è un fatto estremamente importante da comprendere, perché spesso quando la gente la vede nelle trasmissioni o la sente parlare pensa che lei sia presente a sé stessa, ma non è così. Gina non ha qualche patologia neurologica, ma è influenzabile, e da quando Andrea Piazzolla e la sua famiglia sono entrati nella sua vita, l’hanno plagiata tanto da farle allontanare tutte le persone a lei vicine con l’unico scopo di impossessarsi dei suoi beni”.
Quando ha conosciuto la Signora Lollobrigida?
“Durante una festa a Monaco insieme alla mia famiglia. Gina ha raccontato spesso del nostro incontro omettendo solo il particolare della mia età: io avevo 15 anni”.
Cosa è successo in quell’incontro?
“Abbiamo parlato a lungo, Gina era molto simpatica e quella notte tra noi due è successo ‘qualcosa’”.
Lei sta dicendo che Gina Lollobrigida ha avuto un rapporto con un minorenne?
“Certo, e nessuno mi ha mai denunciato per questa affermazione, che se non fosse vera sarebbe diffamante. Nessuno ha detto che la mia età non era quella. Questo è molto importante perché quando abbiamo spostato il nostro matrimonio da New York a Roma nella chiesa dell’Ara Coeli, lo abbiamo fatto, perché in Spagna alcuni giornali hanno cominciato a far uscire la notizia che Gina aveva sedotto un minorenne. La chiamai dicendole che dovevamo fermare le nozze, perché se questa notizia fosse uscita, avrebbe creato molto scalpore. Non volevo che la mia famiglia venisse a conoscenza della verità in quel modo. A sostegno di quello che sto dicendo c’è il comunicato del nostro avvocato dell’epoca, che diceva che ero stato io a cancellare il matrimonio senza aver rispettato il volere di Gina e questa notizia è stata riportata da tutti i giornali dell’epoca. Il Corriere della Sera dell’epoca fece un titolo ad effetto: 'La Lollo piantata all’altare dal baby fidanzato'. Ora, la famiglia Piazzolla sostiene, e fa dire a Gina, che è stata lei a cancellarlo, come si è potuto vedere anche nella puntata di ‘Un giorno in Pretura'".
In questo momento, però, è lei che lo sta rivelando e confermando, Gina non lo ha mai detto...
“C’è una motivazione importante sul perché lo sto facendo. Quando sono stato denunciato da Gina con l’accusa di averla sposata a sua insaputa, processo da cui, ci tengo a sottolinearlo, sono stato scagionato con formula piena sia in Italia che in Spagna, chiamai a testimoniare in mio favore Milko e l’avvocato spagnolo di Gina. Andrea Piazzolla, che era presente, mi ha minacciato di cose gravissime, dicendo che loro, e con questo ‘loro’ intendeva tutta la sua famiglia, avevano accesso a tutti i documenti riservati di Gina. In uno di questi del 2011, Gina mi aveva fatto firmare una carta in cui io mi ero impegnato a non rivelare mai, tranne per giusta causa, la vera età che avevo quando ho iniziato il rapporto con lei. Lo sto dicendo, per togliere anche questa possibilità dalle mani della famiglia Piazzola che voleva usarlo come ricatto. Quando Gina aveva rapporti con me, io ero minorenne, la legge spagnola lo permetteva. Entrambi eravamo consenzienti e consapevoli. Gina non ha fatto nessuna cosa illegale. Era un rapporto tra noi due. Piazzolla mi ha minacciato davanti a Milko di divulgare questo documento alla stampa, ma non può più farlo, perché sono io ora che sto raccontando la verità. Aggiungo inoltre che nella sentenza dove sono stato completamente assolto, viene sottolineato il fatto che Andrea Piazzolla non è una persona affidabile e che Gina essendo sotto il suo controllo ha mentito”.
Tornando alla vostra età, lei aveva 15 anni e la Signora Lollobrigida?
“Quarantotto. Da quel momento in poi non ci siamo più lasciati. Lei racconta spesso di questo incontro, parlando però solo di attrazione fisica, e questa è una cosa che da sempre mi ha fatto rimanere molto male”.
Perché?
“Tra noi fin dall’inizio c’è sempre stato un sentimento. Lei veniva spesso a trovarmi in Spagna. Un autista, che si chiamava Jaime, la prendeva all'aeroporto con una vecchissima Alfa Romeo grigia e la portava nella villa estiva di mio nonno a 30 chilometri da Barcellona. Una villa enorme in stile italiano dove c'erano Firenzio il giardiniere, Rosa la cameriera, e Giulia la mia tata che era al corrente di tutto. La mia famiglia, ovviamente, non sapeva niente. Mio padre e mia madre, che hanno avuto una vita sociale molto intensa, erano sempre in viaggio, e pensavano che Gina, che conoscevano bene, fosse semplicemente gentile con me. A volte mio padre mi chiedeva perché lei chiamasse così spesso a casa, visto che all’epoca non c’erano i cellulari, ma mia madre rispondeva che lei era solo molto carina e affezionata a me”.
Chi sapeva di voi oltre ai domestici della villa?
“Quando a 19 anni ho cominciato a viaggiare, andavo io a Roma a casa di Gina, dove c'era Maria la governante di fiducia che lavorava da lei ancora prima che io nascessi, quindi tutti sapevano che avevamo un rapporto sia sentimentale che sessuale. Su Maria vorrei soffermarmi, perché se fosse ancora viva, Piazzolla non sarebbe mai entrato nella vita di Gina. Lei la proteggeva come una sorella. E’ giusto che io faccia un ricordo di lei per tutto quello che ha fatto per Gina”.
Quando ha conosciuto la famiglia di Gina, ovvero il figlio Milko, e il nipote Dimitri?
“Con Milko abbiamo cominciato ad essere amici negli anni '80 lui era ancora uno studente. Sono stato testimone di tutta la sua vita e del rapporto che aveva con sua madre. Per questo posso dire con certezza che le dichiarazioni che Gina ha rilasciato circa il suo cattivo rapporto con il figlio non sono vere. Dimitri il nipote, l’ho conosciuto ancor prima che nascesse, ricordo che Gina mi metteva la mano sulla pancia della mamma quando era incinta”.
Che tipo di rapporto aveva Gina con il figlio?
“Un rapporto da mamma italiana, controllava tutto della sua vita. Le sue fidanzate, con chi usciva, addirittura aveva scelto per lui una ragazza spagnola che voleva che sposasse. Ma quando lui decise di sposarsi con la ragazza di cui lui era innamorato, e non con quella che le aveva scelto la madre, scoppiò una bomba, e questa è stata la vera ragione per cui Gina non è andata al matrimonio del figlio. Ci tengo a specificarlo, perché ora la famiglia Piazzola, utilizza queste informazioni per dimostrare che già negli anni ’90, Gina e Milko non andavano d'accordo, ma non è così”.
Milko sapeva che lei e sua mamma avevate una relazione?
"Sì, lui lo sapeva, ma è sempre stato un tipo molto discreto, e io lo ringrazierò per tutta la vita per il modo in cui mi ha trattato, e come mi ha accolta fin dalla prima volta che mi ha visto. Perché devo dire la verità, se mia madre mi avesse presentato un fidanzato di 34 anni più giovane, la mia reazione non sarebbe stata come quella che ha avuto Milko nei miei confronti”.
Da quando lei aveva 15 anni a quando ha iniziato a viaggiare a 19, avete avuto altre relazioni o la vostra era "esclusiva"?
“Quando io avevo 22 anni, Gina mi disse che voleva chiudere il rapporto con l'altro suo compagno, di cui non posso fare il nome. 'Sono sola, e sto soltanto con te', furono le sue parole. Lì ho capito che anche lei voleva che facessi la stessa cosa, così da quel momento siamo diventati una coppia ufficiale. Milko mi ha accettato perché Gina le diceva spesso che io la rendevo felice, e lui la vedeva felice”.
Come era Gina con lei?
“Ha sempre avuto un ego enorme, ma quando era a casa, in famiglia, era un'altra persona. Una donna tranquilla che si preoccupava del suo orto, delle galline, con una grande passione per il cucito. Era sempre nel tinello di casa a cucire insieme a Maria e a sua figlia Patrizia, sembrava un convento di religiose e io le prendevo spesso in giro per questo. Mangiavamo sempre nella piccola sala da pranzo, Maria cucinava spesso pasta e visto che Gina non voleva ingrassare, si alzava da tavola, apriva la finestra e la buttava fuori per i pavoni che vivevano nella villa. Eravamo così innamorati, mi mancava così tanto quando ero in Spagna e io mancavo tanto a lei. Stavamo sempre al telefono aspettando il momento di vederci a Roma. Quando ho compiuto 27 anni, e ho avuto i miei soldi, ho comprato una bellissima villa al mare. Lei veniva a trovarmi spessissimo, anche se non le piaceva il mare perché da piccola aveva avuto un incidente. Per questo motivo mi indigno quando vedo che Piazzolla la porta al mare e la fa stare su un lettino, mi sembra una crudeltà sapendo come è fatta lei”.
Perché non siete andati a vivere insieme?
"A quell'epoca io avevo finito gli studi da avvocato, ma avevo iniziato quelli per diventare notaio, anche se avendo una fidanzata come Gina era una cosa complicata, perché ero quasi sempre a Roma da lei e in viaggio per il mondo. Quando è morto mio nonno in un incidente di macchina, ho poi lasciato temporaneamente gli studi, ma avevo già 27 anni e Gina andò a vivere per un po’ a Firenze e in seguito a Pietrasanta in una casa modestissima, e quindi non ho più ripreso gli studi da notaio. Dico questo per far capire la sua personalità. Quando lei viaggiava da sola, era una molto parsimoniosa, non amava buttare i soldi. Non lo sto dicendo con cattiveria, perché Milko, suo figlio, dice lo stesso. Gina per dirla tutta, era tirchia da morire, non spendeva una lira, per questo quando vedo che la portano in vacanza in posti costosi, o comprano delle macchine, con la scusa di portarla in giro, so che non è la sua volontà, perché conosco bene il rapporto che Gina aveva con il denaro. Tornando alla domanda, abbiamo vissuto insieme ma non in maniera continuativa, lei veniva in estate a casa mia al mare e poi tornava a Roma. Andavamo insieme a Montecarlo e ritornava a Roma, era fatta così. Sia io che lei abbiamo due caratteri molto forti, e penso che se il nostro rapporto è durato più di quarant’anni, è stato proprio per questo, altrimenti la nostra storia sarebbe finita molto prima”.
Chi dei due ha cominciato a parlare di matrimonio e quando?
"Ricordo perfettamente quando, nel '98”.
Chi ha voluto sposarsi lei o Gina?
“Questa stessa domanda è stata fatta a Gina in tribunale quando mi denunciò per averla sposata a sua insaputa, (la puntata vista in ‘Un giorno in Pretura’) e lei rispose: ‘Non mi ricordo’. Io invece lo ricordo molto bene che fu lei a dirmi di sposarci e se ho detto di sì è perché l’ho voluto fortemente. Quindi, se sono arrivato a rimandare le nozze è stato solo perché non volevo che la stampa cominciasse ad attaccarla sul fatto che quando ci siamo conosciuti io ero minorenne. Gina per questo motivo non mi ha parlato per quattro mesi, anche se persone vicino a lei mi chiamavano dicendo che era tristissima, e subito dopo che le avevo detto che non l’avrei sposata lei ha avuto immediatamente problemi alle coronarie e fu ricoverata e operata. Così facemmo pace, mi sentivo responsabile di quello che era successo”.
Come siete arrivati poi a decidere di sposarvi per procura?
“Eravamo nella casa di Pietrasanta. Gina mi disse: ‘Javier, trovi normale che noi abbiamo annullato il nostro matrimonio per colpa di una piccola parte della stampa scandalistica?’ Pensai che aveva ragione ma le dissi che non avrei mai sopportato uno scandalo. Lei mi rispose che forse aveva trovato il modo per sposarci ed evitare tutto questo. Passarono un paio di mesi, e quando ci siamo rivisti, mi disse che aveva trovato il modo per farlo. Qui torno indietro, per spiegare. Gina non amava molto Sophia Loren, anzi, a volte diceva di lei cose un po' colorite che non sarebbe carino ripetere. In ogni caso mi disse: ‘Lei si è sposata con Carlo Ponti, per procura nel '57- io ovviamente non avevo idea e non lo sapevo e lei continuò-. Possiamo sposarci anche noi per procura’. Mi sembrò una buona idea, anche perché in questo modo la cosa poteva rimanere segreta”.
Dove si è svolto questo matrimonio per procura?
“E’ stato firmato a Barcellona, con una sentenza spagnola e italiana senza possibilità di appello e la cosa è stata preparata tutta da Gina nel 2010, insieme al suo avvocato italiano, un secondo avvocato spagnolo e il notaio. Lei si recò personalmente con il suo avvocato italiano per due giorni a Barcellona e il notaio andò nell’albergo dove alloggiavano, il “Principessa Sofia”, per farle firmare la procura speciale per sposarsi con me. Anche in quell’occasione, come la precedente a Monaco nel 2001 dove avevamo parlato anche con il Principe Ranieri, Gina voleva sposarsi il 29 di novembre una data molto importante per lei”.
Novembre è un mese insolito per sposarsi, cosa rappresentava quella data?
“Lei mi ha raccontato che quando aveva iniziato la relazione con me era rimasta incinta e che il 29 novembre era il giorno in cui il dottore le aveva dato la notizia. Io gli ho creduto, anche se molta gente a cui lei lo ha raccontato, e che può testimoniare, è sicura che lei lo abbia detto per tenermi vicino. A febbraio, mi disse poi di aver perso il bambino. Io non ho le prove, non so se sia vero o meno, ma lei lo ha comunque raccontato a molta gente”.
Gina Lollobrigida era rimasta incinta quando lei era ancora minorenne?
“Sì, sicuramente prima che io compissi i 18 anni”.
Ricapitoliamo un attimo: prima di esservi sposati per procura quante volte avevate organizzato il matrimonio?
“La prima volta a Monaco nel 2001, Gina mi disse di parlare con la mia famiglia, ma mia madre rimase talmente male che lei stessa stessa mi disse che era meglio rimandare. La seconda volta nel 2006 dovevamo sposarci a New York. Avevamo invitato Liz Taylor, Liza Minnelli e Lauren Bacaal doveva farci da testimone. Il ricevimento era stato organizzato da Cipriani al Rockfeller Center, ma fu rimandato per problemi di organizzazione. Infine la terza volta a Roma nel 2007 nella chiesa dell’Ara Coeli con ricevimento a Villa Miani. Quella volta, però, fui io a rimandare tutto perché, come ho già detto, erano iniziate a circolare voci del fatto che ci eravamo ‘conosciuti’ quando io ero minorenne. Su questa cosa vorrei fare un ulteriore chiarimento".
Prego...
“Nel 2014 Milko ha iniziato da solo un processo affinché si affiancasse a sua madre Gina Lollobrigida, un amministratore di sostegno. Lo ha fatto per proteggerla. A questo Gina ha risposto chiedendo che venisse revocata. C’è scritto: 'La signora Lollobrigida chiede a suo figlio, che è il demandante Milko Skofic, di ritirarsi dal processo a fronte dell'amministrazione della società'. E la risposta è stata: 'Il figlio manifesta davanti al giudice la volontà di non dar seguito al processo’. In poche parole se il figlio avesse revocato l’amministrazione di sostegno, lei avrebbe fatto lui amministratore, e il figlio accettò. Il giudice archiviò la pratica per questo non esiste sentenza. Quando Gina tornò a casa, sotto l’influenza del Piazzolla chiamò un quotidiano dicendo di aver vinto contro suo figlio e che il giudice aveva emesso una sentenza a suo totale favore, giudicandola totalmente capace di gestire il suo patrimonio. La notizia venne pubblicata e ripresa in tutto il mondo, e Milko a seguito di questo, entrò in depressione. Questo per dire che anche la storia del Vaticano che viene sbandierata come “annullamento del matrimonio” in realtà è un’altra frottola. A novembre 2019 io sono stato al Vaticano, mi ha ricevuto il Capo della Cancelleria, dott. Daniele Cancija, questa persona mi ha detto per ben due volte, 'lei deve stare tranquillo, perché la Sacra Rota ha respinto tutte le richieste di annullamento di Gina Lollobrigida, e non ha accolto nessuno dei suoi argomenti'. La stessa cosa che aveva già fatto la giustizia Spagnola e quella Italiana. Per cui il suo matrimonio è valido dal momento che è stato celebrato il 29 novembre del 2010 fino al 19 gennaio 2020 quando è stato sciolto con dispensa papale”.
Si ricorda la prima volta che ha incontrato Andrea Piazzolla?
“L’ho visto per la prima volta nel 2009 quando era appena arrivato nella villa. Era una persona molto magra che non camminava bene, era venuto per aiutare a montare una mostra al palazzo delle esposizioni. Nel piano inferiore c’era una mostra i gioielli di Bulgari, che questa gente ha poi venduto. Mi ricordo bene che quando parlava con Gina era talmente accondiscendente che sembrava quasi genuflettersi. Poi non l’ho più visto, se non nel 2010 ma sempre come aiutante che non viveva nella villa. Era nel parcheggio che si occupava di pulire gli escrementi dei pavoni. Non aveva un soldo, addirittura veniva alla villa a piedi perché non poteva permettersi neanche il biglietto dell’autobus. Era in miseria totale e questa non è una cosa che dico con disprezzo, perché io ammiro molto la gente umile che raggiunge il benessere, ma lavorando non rubando”.
Quando si è reso conto che Andrea Piazzolla, secondo quanto lei sta raccontando, stava diventando pericoloso?
“Sono stato informato da persone che frequentavano la villa perché quando andavo a trovare Gina lui non c’era. Ad esempio da Carlo Giusti, che le faceva da manager da più di trent’anni. Questo Carlo mi raccontava che secondo lui Andrea Piazzolla, quando c’eravamo noi, spariva perché sapeva bene che ci saremmo accorti dei suoi movimenti e quindi si defilava. Ovviamente anche lui è stato allontanato dalla vita di Gina, visto che attualmente Andrea Piazzolla si è nominato manager di Gina”.
Milko, il figlio di Gina Lollobrigida, si era invece accorto di questi "movimenti"? Aveva mai rivelato dei timori?
“Sì, anche se la prima ad accorgersene, che è poi diventata la prima ‘vittima’ ad essere fatta fuori, è stata l’avvocato Giulia Citani, con l’accusa di essere omosessuale, e di essersi innamorata di Gina”.
Ma come è riuscito questo Andrea Piazzolla ad entrare nella mente di Gina e, secondo quanto rivelano le perizie mediche, a plagiarla?
“All’inizio paventava conoscenze importanti, sceicchi, ricchi imprenditori, che diceva volevano far fare affari a Gina, che in realtà non arrivavano mai e non si sono mai conclusi. Ma Gina si era stancata di queste cose, allora lui ha cominciato ad inventarsi delle malattie. Diceva che aveva problemi al cuore, che non riusciva a respirare, che aveva una malattia rara che le dava al massimo due anni di vita, e di questa cosa possono confermarlo tantissime persone. Gina spesso piangeva sentendolo raccontare dei suoi mali e proprio in quel momento, loro (Piazzolla e la sua famiglia, ndr) hanno cominciato ad insinuarsi nella sua casa e nella sua vita. Ovviamente lui di salute stava benissimo”.
Gina nella casa era circondata da molte persone, in quale modo sono state allontanate?
“Alcune di loro, come il giardiniere Roberto o Giulio Barbieri che era una persona di fiducia che spesso accompagnava Gina a Montecarlo per incontrarci, oppure Maria la sua fidata domestica dal 1958 al 2005 sono poi morte. Nel 2011 è stata mandata via l’avvocato Giulia Citani, accusata, come dicevo poco fa, di essere innamorata di lei, anche se la motivazione dell’allontanamento è stata quella che fosse una spia. Anche il nuovo giardiniere, che aveva sostituito Roberto, era stato licenziato con l’accusa di essere una spia e con la stessa accusa, anche la signora che faceva le scansioni per le foto di Gina. Una cosa interessante è che il figlio di questa signora ha introdotto Andrea Piazzolla in casa di Gina, e quando Piazzolla si è insediato a casa, ha mandato via la mamma e anche lui. In ultimo Giorgio Bonini che faceva parte di alcune società Italiane di Gina. Gina inoltre aveva sempre avuto in casa una donna che dormiva con lei, che le cucinava, perché odiava farlo, e che gestiva la casa. Dopo la morte di Maria avevamo provato con molte altre, fino a che non abbiamo trovato una signora che si chiamava Alma che è poi rimasta con lei per tanti anni. Questa signora mi chiamava spesso di nascosto dicendomi di tornare urgentemente a Roma: ‘La signora non è più la stessa, non comanda più a casa sua, è diventata come un cagnolino. Piazzolla fa paura, continua a chiedere alla signora soldi. Lei le dà banconote da 500 euro per mettere benzina alla macchina e non porta mai il resto. La signora è completamente passiva’. La stessa cosa me la diceva anche l’avvocato Giulia Citani, prima di essere allontanata, e anche Milko. Però quando io parlavo con Gina per chiederle spiegazioni mi diceva di stare tranquillo perché queste erano persone che la adoravano e vivevano per lei. L’ultima volta che sono stato a casa di Gina è stato pochi giorni prima di Natale del 2012, perché poi nel 2013 sono stato denunciato, in quel momento sia al figlio che al nipote era stato chiuso l’accesso alla casa”
Allontanati dalla loro casa?
“Loro vivevano in una piccola dependance separata soltanto da un pezzo di giardino ed era stato montato un cancello dai Piazzolla che impediva questo passaggio. Io avevo detto a Milko di buttarlo giù ma lui non lo ha mai fatto, non ha questo tipo di carattere. In questo modo Gina è stata allontanata anche ‘fisicamente’ dal figlio e dal nipote. Nonostante questo però nel 2009/10, Gina aveva fatto un trust (uno strumento di tutela del patrimonio familiare, ndr) per dimostrare che il rapporto con la famiglia era ancora buono. Nel 2011 con una scrittura privata firmai come marito affinché tutti i beni di Gina fossero spostati in questo trust fatto unicamente per essere usato da Gina in vita, e poi alla sua morte andare ai suoi eredi, quindi il figlio Milko, e alla sua discendenza, ovvero il nipote Dimitri. Tengo a precisare, che noi eravamo sposati in separazione dei beni, per tanto tutto tutte le speculazioni della denuncia a sua insaputa per impossessarsi dei suoi bene è una sciocchezza, perché con la separazione dei beni lei non poteva usufruire del mio patrimonio, e io del suo”.
Trust che invece poi fu revocato?
“Sì. Per legge ci sono sessanta giorni dalla creazione di un trust per poterlo revocare, e in quel lasso di tempo Gina fece un viaggio a New York per una causa che in realtà avrebbe tranquillamente potuto risolvere da Roma, e per la prima volta portò con lei Andrea Piazzolla. Non appena è tornata a Roma, questo trust è stato immediatamente revocato dal notaio Barbara Franceschini e tutto il patrimonio che era al sicuro per il figlio e il nipote di Gina è passato nelle mani di Piazzola che ne è diventato l’amministratore ordinario. Pochi mesi dopo, quando io nel 2013 sono stato allontanato, lui (Piazzolla, ndr) è diventato amministratore Straordinario delle società di Monaco che sono le proprietarie di tutto il patrimonio italiano di Gina quindi il patrimonio di Gina era a quell’epoca tutto nelle mani di Piazzolla, una persona senza esperienza e nessun titolo di studio, istuito a dovere dalla madre”.
In che senso?
“La madre è un’esperta di tecniche di persuasione della mente, è scritto nel suo curriculum, e il suo alunno più bravo è proprio suo figlio Andrea Piazzolla, una persona come scritto nella querela a suo carico fatta da Milko, che è ‘un soggetto giovanissimo e privo di esperienza, diventato amministratore di tutte le società titolari dei beni dell’attrice, di cui lo stesso inizia a disporre a proprio vantaggio’. Un soggetto che cerca di soddisfare ogni capriccio di Gina: le fa da autista, da tuttofare, ‘ne osanna le capacità artistiche e le doti estetiche’, si legge nella denuncia. E voglio aggiungere che dopo essere diventato il suo manager e amministratore degli averi di Gina, ha stipulato 15 contratti di acquisto o leasing di auto e moto di lusso, tra cui Ferrari, Mercedes e Ducati, per un valore complessivo che supera il milione. Ha venduto gioielli e appartamenti per più di 7 milioni euro”.
Lei, Javier, sapeva di tutto questo?
“Sono venuto a saperlo poi. A volte Gina mi chiamava dicendo che aveva bisogno di soldi, di liquidità: 'Javier devo vendere alcuni dei miei gioielli’, e io le dicevo: ‘Gina di quanto hai bisogno?’ Glieli davo io, glieli regalavo, le facevo un credito qualunque cosa fosse. Lei non ha mai dovuto vendere niente quando io sono stato il suo fidanzato e poi suo marito. Dopo che lei mi ha denunciato, a Sotheby’s a Ginevra ha venduto tutti i suoi gioielli. Ha messo in vendita anche la scultura del David di Donatello che è tutta d’oro, è ancora nel catalogo a 75.000 euro. Nessuno l’ha comprata però”.
Perché quando vi siete sposati non siete andati a vivere insieme?
“Io lavoro tantissimo, Gina mi ha sempre molto ammirato per questo. La ragione di cui parlavo prima è ancora valida, io ho la mia vita economica in Spagna anche se andavo a trovare Gina se non tutte le settimane ogni 15 giorni. Passavamo tutta l'estate insieme ed eravamo sempre al telefono. Anche per la chiesa un matrimonio come il nostro, dove ognuno vive nella sua casa, è comunque valido”.
Gina non aveva il desiderio di venire a stare con lei in Spagna?
"Se Gina avesse voluto trasferirsi in Spagna, io sarei stato felicissimo, ma lei non ha vissuto stabilmente da nessuna parte se non a Roma. Non riesce a stare lontana dalla sua casa in Via Appia, per più di 15 giorni. L’unica eccezione è stata negli anni ’70 quando ha fatto un viaggio di un anno nelle Filippine, ma a parte questo è romana e non vuole spostarsi dalla sua casa, per lei trasferirsi in Spagna, o io trasferirmi a Roma, era impossibile. Ed entrambi abbiamo avuto sempre un grande rispetto per queste scelte. Quando Gina parlava di questa cosa, diceva: 'Non abbiamo nessun problema di case, perché Javier ne ha tante, e anche io, ma io e lui non abbiamo mai vissuto un anno intero insieme, perché era impossibile, sia per la sua che per la mia carriera'".
Che rapporto aveva Gina con suo nipote Dimitri?
“Con lei abbiamo girato letteralmente tutto il mondo insieme, e quando vedeva una cosa interessante mi diceva che doveva portarla a far vedere a Dimitri. Questo per dire che come nonna aveva un grandissimo amore nei confronti del nipote. Lo ha allontanato da lei perché le hanno fatto credere che era un drogato e che faceva pornografia in rete”.
Prima che venisse chiuso il passaggio dalla dependance della villa, Gina si vedeva con Dimitri? Lui andava a trovarla?
“Dimitri andava spesso a fare merenda dalla nonna, a prendere la Coca Cola o veniva a trovarci per parlare, quando io c'ero l’ho sempre visto, ma anche quando io non c'ero, perché Gina ed io eravamo sempre al telefono e lei me lo raccontava. Voglio dira anche un’altra cosa, tutto il mondo sa l'antipatia che ha avuto sempre Gina per la nuora (la mamma di Dimitri, ndr), perché la nuora è stata una scelta del figlio come è normale che sia, ma prima che la famiglia Piazzolla entrasse nella vita di Gina e di tutti noi, ha voluto cercare lavoro per la nuora e lo dico perché ero presente. Gina non è andata al matrimonio del figlio solo perché lui si era sposato con qualcuna che non era stata scelta da lei”.
E del fatto che alcuni dicevano che lei fosse un playboy interessato al patrimonio di Gina?
“Se parla con il figlio Milko, io non soltanto non sono stato una minaccia per il patrimonio di Gina anzi, al contrario, io l'ho aiutata con il mio di patrimonio. C’è scritto anche sulla denuncia fatta da noi tre, il figlio, il nipote ed io, come marito di Gina, che con il mio patrimonio ho aiutato a mantenere e a ingrandire il patrimonio della signora Lollobrigida. Questa gente ha voluto diffamare tutti noi per avere la possibilità di non andarsene, è stato di una violenza enorme dirmi che io volevo approfittare del patrimonio di Gina, quando è provato e documentato che non è così e che quando io sono stato denunciato e quindi non sono più andato dal lei, ha cominciato a vendersi tutto. Ora con la sentenza dell’amministratore di sostegno, si proverà che quei soldi non sono andati alla ricerca sulle cellule staminali, come hanno fatto credere, ma è tutto andato alla famiglia Piazzolla e che sono serviti per comprare macchine di lusso, cancellare le ipoteche, mandare il fratello del Piazzolla a studiare negli Stati Uniti, viaggiare in elicottero e in aereo privato e affittare una villa pazzesca in Sardegna dove questa gente non aveva messo piede in tutta la sua vita. A Gina non è mai piaciuto il mare e loro ce l’hanno portata fregandosene”.
Attualmente il patrimonio di Gina di cosa consta?
“Il suo patrimonio non è mai stato una cosa esagerata, da quando io la conosco è formato da: la Villa della via Appia Antica che per fortuna è stata sequestrata poco prima che venisse venduta ad un conoscente del Piazzolla ”.
Quando è stata l'ultima volta che si è visto con Gina o quando l'ha sentita per l'ultima volta?
“Sentita tante volte, il figlio l'ha chiamata per il suo compleanno, anche se lei dice di no, come l'ha chiamata il nipote e lei gli ha attaccato il telefono in faccia”.
Attualmente Gina come vive nella casa dell’Appia?
“Vive sola e qualche volta Piazzolla sta lì con lei. Se si leggono le interviste dello scorso anno, il Piazzolla non vive nella villa, e Gina non ha nessuna governante nessuna persona che la aiuta, allora visto che il figlio è preoccupato così come sono preoccupato io e suo nipote, penso prima di tutto alla sua sicurezza. Una donna che non riesce a muoversi bene, che lui la prende in braccio che poveraccia sembra la mamma del film Psyco quando lui prende morta in braccio. E la povera Gina che si preoccupava tantissimo delle foto e della sua immagine, se ci fosse stata con la testa, mai avrebbe accettato di farsi prendere in braccio e fotografare”.
Voi avete denunciato Piazzolla?
“Sì una denuncia penale per circonvenzione di incapace, fatta da me, dal figlio e dal nipote, tutti e tre insieme. Nel fascicolo ci sono talmente tante perizie di dottori di medicina legale e psichiatri nominati dal giudice e dal pm che hanno scritto che è 'affetta da un disturbo della personalità: oscilla tra il divismo, narcisismo ed egocentrismo, e l’insicurezza, la diffidenza e la precarietà con cui affronta la quotidianità'. La paura di essere ingannata la pervaderebbe in modo 'paranoide', al punto da indurla 'a ricercare figure di riferimento cui acriticamente affidare la gestione di ciò che ha'. In questo quadro clinico 'fragilità e manovrabilità', si sarebbe insediato Piazzolla. La Lollobrigida sembra aver instaurato con lui un rapporto di 'sudditanza psichica', che l’avrebbe portata a relegarsi in uno stato di totale isolamento dagli affetti e a compiere 'atti giuridici assurdi'. Inoltre Piazzolla ha anche un processo civile per aver ingannato Milko con il trust che poi è stato ratificato. Ma quella è una denuncia patrimoniale con cui io non c’entro niente. Invece io personalmente ho chiesto a Gentiloni che è il nostro avvocato, di fare un ampliamento contro i genitori di Andrea Piazzolla, perché anche loro fanno parte di questa specie di setta”.
Tutt’ora Gina partecipa a trasmissioni, rilascia interviste televisive, è stata presidente di giuria a Miss Italia, gli introiti di queste apparizioni a chi vanno?
“Io non lo so, ma è sicuro che passano tra le mani del Piazzolla che è anche l'agente, ma ora che è stato rattificato l’amministratore di sostegno tutto passerà per le sue mani e sarà finito il business della famiglia Piazzolla”.
Attualmente Piazzolla non è però più amministratore dei beni di Gina...
“No perché grazie al lavoro dello studio Acampora, e dell’avvocato Galetti e Tolomei, sono riusciti ad ottenere per Gina un amministratore di sostegno per amministrazione ordinaria e straordinaria del patrimonio di Gina. Questo significa che Piazzola non può più a suo piacimento usufruire dei beni di Gina. Anche se qualche tempo fa ho scoperto che su internet erano stati messi in vendita alcuni mobili della casa di Gina, il mio avvocato Gentiloni, ha fatto presente alla casa d'aste che la signora Lollobrigida deve passare attraverso l'amministratore di sostegno per questo genere di transazioni".
Se Piazzolla andassse via come finirà Gina?
“Gina io sono sicuro che è irrecuperabile, questa gente l'ha nutrita di un odio enorme per tutti noi, che penso che alla sua età e al suo stato mentale tutto questo è irrecuperabile, Gina avrà sempre l'amore di tutti noi e l'interesse affinché viva tranquilla. Se lei vede le foto con me prima di tutto questo scandalo, e le fotografie del dopo, Gina ha cambiato il viso: ha un viso pieno di odio”.
La sento ancora molto appassionato...
"Noi della famiglia perché questa è la mia famiglia italiana. Come ho già detto, vogliamo che Gina stia bene e continuerò questa battaglia fino a che non ci riuscirò".
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