L'autobiografia di Jessica Simpson non è ancora uscita e già fa discutere. In "Open Book" la popstar americana ha raccontato momenti drammatici della sua giovinezza, mettendosi a nudo come mai aveva fatto prima d'ora. Una carriera ventennale nel mondo della musica, una famiglia con tre figli - di cui l'ultimo nato nove mesi fa e che le ha portato come conseguenza una brutta depressione post partum - e la voglia di ricominciare con una veste nuova, più intima e personale.
Il suo ultimo libro, che uscirà negli Stati Uniti il prossimo 4 febbraio, è già diventato un caso letterario. Le rivelazioni scioccanti fatte dalla cantante americana, infatti, hanno scosso l'opinione pubblica. Per Jessica Simpson non è stato facile decidere di scrivere degli abusi sessuali subiti quando aveva solo 6 anni o parlare della dipendenza da alcool e medicinali per farla finita, ma - come lei stessa ha confessato in un'intervista a People - "si è sentita in dovere di farlo". La cantante 39enne ha confessato per la prima volta del momento buio della sua infanzia nel suo libro e a People ha raccontato: "L'abuso è iniziato quando avevo 6 anni. Ho condiviso il letto con la figlia maggiore di un amico di famiglia. All'inizio era solo solletico alla schiena per poi passare a cose che erano estremamente più scomode".
Jessica Simpson non ha nascosto la sua vulnerabilità nel riportare alla memoria un momento così traumatico della sua esistenza, svelando di essersi colpevolizzata per anni: "Volevo dirlo ai miei genitori. Ero la vittima, ma in qualche modo mi sentivo nel torto". E di esser riuscita a parlarne apertamente con i genitori solo molti anni dopo: "Glielo dissi mentre eravamo in macchina. Mia madre schiaffeggiò mio padre e gli gridò: 'Ti ho detto che stava succedendo qualcosa'. Lui guidò in silenzio senza dire niente. Non siamo mai più stati a casa degli amici dei miei genitori, ma non abbiamo nemmeno parlato di quello che avevo detto".
Un trauma profondo che Jessica Simpson ha portato dentro per anni, facendola sprofondare nel dramma della dipendenza da alcol e medicinali: "Mi stavo uccidendo con tutto il bere e le pillole. Ero insensibile e compiacente ma ero anche arrabbiata con la vita e con la bottiglia.
Nel 2017 ho toccato il fondo dopo una festa a casa e ho deciso di farmi curare. Quando alla fine ho detto che avevo bisogno di aiuto, era come se fossi quella bambina che ha ritrovato la sua vocazione nella vita senza paura".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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