Alla fine sei mesi non sono bastati per far calmare le acque. John Lasseter ha infatti deciso che alla fine dell'anno lascerà definitivamente la Pixar, l'azienda da lui co-fondata nel 1986, dopo il semestre sabbatico che si era concesso a causa delle accuse di molestie sessuali che lo vedevano coinvolto. Lo scorso novembre infatti, il regista era stato accusato da alcune dipendenti dello studio di animazione di aver tenuto "comportamenti inappropriati" nei loro confronti, i quali secondo un'inchiesta dell'Hollywood Reporter comprendevano "palpare, baciare e fare commenti sull'aspetto fisico delle ragazze", comportamenti che secondo queste ultime venivano da lui stesso esasperati durante le feste aziendali, nelle quali finiva spesso per ubriacarsi. Questo venerdì la Walt Disney Company, che dal 2006 è la proprietaria della Pixar, ha annunciato che Lasseter rimarrà nell'azienda fino alla fine dell'anno come consulente esterno, ma che a partire dal 2019 dovrà obbligatoriamente andarsene.
Un duro colpo per il regista due volte premio Oscar, che nonostante la decisione di ritirarsi temporaneamente per "riflettere sulla sua vita, sulla carriera e sulle priorità personali" non ha mai negato le accuse a lui mosse, ammettendo di aver fatto dei "passi falsi" e di aver mancato di rispetto ai suoi dipendenti e al loro lavoro mettendoli fortemente a disagio. La decisione definitiva presa dalla Disney è anche una diretta conseguenza del lungo periodo di indecisione in cui non si aveva la certezza se Lasseter sarebbe effettivamente rimasto in azienda oppure no, e che ha spinto molti impiegati a minacciare il licenziamento se il regista fosse tornato a dirigere la Pixar. Per evitare ciò, qualche giorno fa era inoltre stata aperta una petizione sul popolare sito Change.org, accompagnata dall'hashtag #LoseLasseter, in cui si affermava che: "Se a Lasseter sarà consentito ritornare, non sarà solo un insulto verso i collaboratori e le centinaia di lavoratori che contribuiscono al successo dell'azienda, ma vorrà anche dire che la Disney-Pixar è disposta a tollerare questo genere di comportamenti. Il ritorno di Lasseter significherebbe ignorare direttamente coloro che egli ha ferito, e la sua presenza contribuirebbe a mantenere un ambiente malsano e pieno di sfiducia".
Ad accendere i riflettori sul caso furono per primi l'attrice e sceneggiatrice Rashida Jones e lo sceneggiatore Will McCormick, che sempre secondo l'Hollywood Reporter abbandonarono la produzione di Toy Story 4 dopo aver preso conoscenza delle "abitudini" di Lasseter, e che successivamente affermarono: "Ci sono moltissimi talenti che lavorano alla Pixar, e continueremo ad essere fan dei loro film. Tuttavia è presente anche una cultura dove le donne e le persone di colore non hanno la stessa voce creativa". Dichiarazioni a cui poi sono seguite quelle di numerose dipendenti, che hanno ricordato come fossero costrette a stare attente a come si sedevano per evitare che il regista cercasse di toccargli le gambe.
Come rivela inoltre il New York Times, in febbraio la Disney ha condotto all'interno dell'azienda un'indagine - denominata "Giornata dell'ascolto" - allo scopo di cercare di migliorare l'ambiente lavorativo a seguito dello scandalo. È stato in quest'occasione che numerosi membri dello staff, protetti dell'anonimato, hanno rivelato come Lasseter negli ultimi tempi fosse divenuto sempre più prepotente ed avesse intensificato le sue manie di controllo nei confronti dei dipendenti.
Successivamente alla notizia dell'allontanamento definitivo del regista, l'amministratore delegato della Disney Robert A. Iger ha rilasciato la seguente dichiarazione: "John ha avuto un ruolo straordinario nella Pixar e nella Disney Animation, reinventando da zero il business dell'animazione, rischiando molto e raccontando storie di altissima qualità che rimarranno per sempre nella nostra memoria. Gli siamo profondamente grati per i suoi contributi, che hanno permesso una svolta straordinaria ai Walt Disney Animation Studios. Uno dei più grandi successi di John è stato quello di riuscire a riunire un team di grandi narratori e innovatori, che con la loro visione ed il loro talento hanno definito gli standard dell'animazione per le generazioni a venire". Dal canto suo Lasseter ha invece dichiarato di avere concluso con la Pixar e che era giunto il momento di "iniziare a concentrarsi su nuove sfide creative".
Un addio che inizierà a concretizzarsi già il prossimo 15 giugno, quando nelle sale americane uscirà Gli Incredibili 2,
l'ultimo film Pixar a cui Lasseter ha collaborato e che già durante la premiere ha scatenato malumori tra il pubblico presente in sala. Sarà l'ultima volta che il suo nome apparirà nei titoli di coda come produttore esecutivo.
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