Nel 1995 usciva Jumanji, l'iconico film con Robin Williams che veniva intrappolato in un gioco da tavolo. A distanza di quasi venticinque anni, il giorno di Natale, esce un nuovo capitolo di questa saga, il terzo, intitolato Jumanji: The Next Level, che fa seguito a Benvenuti nella giungla, uscito nel 2017. «È stato un dono incredibile quello di far parte di questa avventura», ha spiegato il regista Jake Kasdan che aveva firmato anche il precedente progetto.
Nel film, che ha già conquistato il pubblico americano salendo in testa al botteghino nel primo fine settimana di uscita, con sessanta milioni di dollari incassati, ritroviamo i protagonisti del primo sequel: Dwayne Johnson, Kevin Hart, Jack Black e Karen Gillian, al quale si sono aggiunti nuovi personaggi interpretati, tra gli altri, da Danny De Vito e Danny Glover, la cantante Awkwafina e l'italiano Massi Furlan. Il cast non è l'unico elemento a essersi «espanso», ci spiega il regista a Londra. L'universo Jumanji, infatti, porterà i protagonisti anche sulle vette innevate in Canada e tra le dune del deserto. Come ogni videogioco che si rispetti, gli avatar possono contare su forze e debolezze. Il personaggio di Kevin Hart, professione zoologo, è in grado di parlare con gli animali ma nella vita vera vorrebbe poter comunicare con gli esseri umani in modo diverso, più che con cavalli e struzzi: «Vorrei l'abilità di chiudere gli accordi di lavoro senza lunghissimi meeting e infinite conversazioni», scherza. Il collega Dwayne Johnson però ha un pensiero per il gentil sesso: «Io invece vorrei essere in grado di capire meglio le donne». Lo trova difficile?, gli chiediamo. «Non sto dicendo che sia complicato ma tutti noi possiamo fare di più in ogni ambito. Sono una persona sensibile e so che posso migliorare ogni giorno per le donne che ho attorno, a partire da mia moglie». Jumanji è un film di avventura, perfetto per le famiglie in uscita natalizia dopo il pranzo, con molta azione e tante risate ma alla fine, spiega Johnson: «Porta con sé anche un messaggio importante che tocca delle corde profonde in ognuno di noi. Mi riferisco all'importanza di affrontare le proprie insicurezze. Nel primo film, Benvenuti nella giungla, abbiamo interpretato degli adolescenti in cerca della loro identità. Un percorso a ostacoli che poi li ha portati a trovarla dentro se stessi. In questa nuova avventura invece Kevin e io siamo due vecchi amici che il destino ha allontanato per un lungo periodo e devono ritrovare un punto di incontro».
«Sono convinta che le debolezze vadano affrontate aggiunte Karen Gillan - perché se non lo fai lasci che l'ansia prenda il sopravvento, mentre è lei che deve essere dominata. Non affidatevi all'alcol o agli ansiolitici ma prendetele di petto e sono sicura che le supererete», conclude.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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