Jury Chechi, il famoso "Signore degli anelli", che ha fatto sognare tutta l'Italia alle Olimpiadi del 1996, si dimostra un campione non solo nello sport ma anche nella vita, compiendo un gesto generoso per salvare la sua prima palestra. La struttura, che si trova a Prato, città natale del famoso ginnasta, è in gravi difficoltà economiche e le allieve dell'Etruria (così si chiama la struttura), in questi ultimi mesi per un problema all'impianto elettrico sono state costrette ad allenarsi quasi al buio.
Chechi ha così deciso di intervenire e di mettere all'asta i suoi trofei sperando di aiutare i gestori in difficoltà. "In quella palestra ho vinto la mia prima coppa", ha ricordato Chechi. "Era il 1976 - continua - avevo sette anni e quella gara del campionato regionale la vinsi un po' a sorpresa. Nemmeno i miei genitori vennero a vedermi". Da quella vittoria ne sono seguite tantissime altre, diventando il dominatore della specialità degli anelli negli anni Novanta e riuscendo a dare all'Italia una medaglia d'oro olimpica nella ginnastica alle Olimpiadi di Atlanta 1996.
E proprio da 19,96 euro parte la base d'asta che è fissata per le 10:30 al museo Pecci a Prato e ha l'obiettivo di consentire l'acquisto di sistema di luci a led. Speriamo che questo numero porti fortuna e che il gesto di Chechi possa far sì che venga raggiunta una cifra tale da consentire i lavori di ristrutturazione dell'intero edificio.
"Jury è affezionato alla sua città e alla palestra Etruria. Ha capito che questo è un momento di grande difficoltà e così si è messo in gioco per aiutarci", ha sottolineato il presidente della struttura Grazia Ciarlitto. Lo stesso ex ginnasta su Instagram annuncia la sua iniziativa e commenta: "Tengo molto ai miei trofei ma li metto all’asta per una buona causa" poi conclude: "È una piccola cosa la mia...
ma spesso sono le piccole cose a fare la differenza".Al di là del risultato che otterrà Chechi sicuramente ha dimostrato di essere un campione a tutto tondo, sia in palestra che nella vita.
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