Anche Michelle Hunziker entra a gamba tesa sulla schwa. La popolare conduttrice svizzera di madrelingua tedesca ha risposto a una lettera scritta da una lettrice del settimanale Oggi in merito all'utilizzo di questo simbolo grafico come emblema della lotta femminista. La lettrice prende spunto dall'analisi fatta da una linguista dell'accademia della Crusca, la professoressa Cecilia Robustelli, che, poche settimane fa, ha bocciato l'imposizione della schwa nella lingua italiana scritta.
Michelle Hunziker, che oltre a essere un personaggio televisivo è impegnata anche nel sociale con l'associazione Doppia difesa, si è detta del tutto a favore con quanto detto dalla linguista della Crusca. "Personalmente, quando mi è capitato di leggere dei testi in cui la schwa veniva usata diffusamente - non solo, per esempio, in apertura o chiusura di discorso - ho sempre fatto una gran confusione", ha scritto Michelle Hunziker, incarnando il pensiero di tantissime persone. In tutto ciò, però, la conduttrice svizzera dice di essere consapevole del fatto che "esiste un uso sessista della lingua, e lo trovo molto ingiusto, ma sono convinta che non sia la grammatica l'ambito in cui si combattono questioni come la parità e l'inclusione. Credo, inoltre, che la funzione sia sempre più importante del sesso di chi la esercita".
La conduttrice ha quindi affermato di essersi documentata sull'argomento e di aver letto anche l'intervento della linguista della Crusca, della quale non condivide tutti i concetti. Tuttavia, rispetto a quanto detto da Cecilia Robustelli, Michelle Hunziker sostiene di trovarsi in accordo con la professoressa per quel che concerne il genere grammaticale e il genere socioculturale. Ma non solo, perché anche la conduttrice ha voluto mettere in evidenza che "il fatto che un sistema linguistico ha come scopo la comunicazione e dunque introdurre delle modifiche che la rendono difficoltosa - sia pure con le migliori intenzioni - fa si che il sistema si inceppi".
L'obiezione mossa da Michelle Hunziker è quella su cui si basa la maggior parte delle critiche dei detrattori della schwa che, per altro, non ha un suono vocalmente traducibile per la lettura. Certo, la lingua italiana è viva e si arricchisce continuamente con nuovi termini, ma "i cambiamenti non possono essere altrettanto frequenti quando si tratta delle sue strutture".
In conclusione, la conduttrice svizzera ritiene che "la schwa non rappresenti la soluzione dei problemi, e soprattutto che la prepotenza e l'arroganza di tanti suoi sostenitori rappresentino al contrario un problema in più del quale non sentivamo la mancanza".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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