Dal 29 aprile 2011, quando è stato vittima di una emorragia cerebrale, Lamberto Sposini sta lentamente tornando alla normalità.
Ma al Nuovo, l'ex compagna Sabina Donadio svela: "È una vita che va conquistata e ricostruita ogni giorno: qualche giorno fa, ad esempio, è caduto e si è fratturato un omero. Ha dovuto interrompere la riabilitazione rallentando e complicando tutto".
Il che si aggiunge alla battaglia legale con la Rai, a cui la famiglia aveva richiesto un risarcimento milionario perché - a loro dire - i soccorsi non sarebbero stati tempestivi e avrebbero aggravato l'entità del danno. Il Tribunale del lavoro di Roma, però, ha respinto l’istanza di risarcimento. "Abbiamo richiesto il risarcimento del danno perché c’è stato un ritardo nel soccorso e secondo i nostri periti, questo ha comportato un danno permanente molto più grave di quello che ci sarebbe stato se l’operazione fosse stata svolta subito: in questo modo l’emorragia si è allargata provocando un’invalidità permanente”, ha spiegato l'avvocato Domenico D'Amati. "Io non intendo accettare questo giudizio", ha aggiunto la Donadio, "Sento che ho il dovere di andare avanti: per lui, per mia figlia, a costo di arrivare alla Corte di Strasburgo. Per correttezza devo leggere la motivazione della sentenza, poi parlerò. Lamberto è stato ed è un papà speciale, perché la malattia non gli ha impedito di dare a nostra figlia tutto l’amore che ha dentro.
Questo motiva tutte le mie scelte e i miei comportamenti: Matilde è molto legata a lui. Purtroppo vede meno i nipoti, i figli della primogenita Francesca, perché vive lontano da lui. La sua quotidianità è fatta di Matilde e i pochi amici che sono rimasti vicini".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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