"Lavoratori, delinquenti e poveracci: vi racconto il popolo della notte"

"Prima dell'alba" è un viaggio nelle città al buio da lunedì su Raitre

"Lavoratori, delinquenti e poveracci: vi racconto il popolo della notte"

Salvo Sottile torna alla cronaca di strada, con un esperimento televisivo che racconta il buio della nostra Italia. «Dopo trent'anni sono tornato sul campo, per strada, a girare servizi e raccontare la realtà senza mediazioni». Il conduttore di Mi manda Rai Tre, decide di sondare nuovi scenari per indagare il popolo della notte e descrivere quella realtà di chi, per scelta o per necessità, vive la notte come fosse il giorno. Lo fa con Prima dell'alba, prodotto da Stand By Me, da lunedì, su Raitre alle 23,15. «Cercheremo di raccontare storie di persone che popolano la notte. Vi troverete davanti un'altra Italia».

Per chi è Prima dell'alba?

«Per tutti quelli che pensano che la notte sia un mondo lontano da loro e non sanno che è ricca di storia in cui, invece, si possono immedesimare».

Per lei è un ritorno al giornalismo di strada.

«Sono sempre stato un giornalista di strada, prestato poi alla conduzione. Non sono certo un conduttore british. La mia anima di uomo con le scarpe sporche di fango la porto in ogni mia esperienza, in tutti i programmi che ho fatto».

Cosa vedremo in Prima dell'alba?

«Un racconto senza mediazioni sulla notte in tutte le sue sfaccettature, dal mondo del lavoro, a quello del sesso, della criminalità, della trasgressione, del divertimento, del volontariato, del crimine, della cultura e della disperazione. Dopo un accadimento si fa sempre la cronaca del giorno dopo. Prima dell'alba è la cronaca del giorno prima».

Cosa l'ha colpita di più del mondo notturno?

«La realtà del lavoro in tutte le sue declinazioni. Ho girato da Nord a Sud per tre mesi, raccontando chi lavora di notte. Penso a chi cambia le lampadine ai lampioni, ai pescatori di anguille, alla guide dell'Etna che vanno a salvare i turisti tedeschi che si avventurano per guardare l'alba, poi magari rimangono intrappolati rischiando di morire. Parleremo anche di criminalità».

In che modo?

«Abbiamo seguito dei ladri di rame in azione. Gente che va a rubare nei cantieri dismessi, per vendere poi il rame a 4 euro al chilo. Abbiamo fatto lo stesso con gli spacciatori a Milano, per capire dove germoglia il crimine».

Quindi non ha dormito per tre mesi...

«Ne pago ancora le conseguenze, e dormo poco anche adesso. Poi per condurre Mi manda Raitre mi sveglio la mattina alle sei. E' un programma che ci sta dando tante soddisfazioni. La gente ci segue e la tv di servizio è una missione, perché ti dà modo di prenderti cura dei bisogni delle persone».

Il suo personale viaggio professionale lo ha portato a Sky, La7, Mediaset. Ora in Rai.

«In ogni posto in cui sono stato ho imparato qualcosa. Ma penso a Mediaset come un posto che mi ha dato enorme possibilità di crescere. I legami profondi rimangono e bisogna riconoscerlo con onestà intellettuale».

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