L'istruttoria conferma: Amy Winehouse morta per eccesso di alcool

La prima indagine invalidata per vizio di forma, ma i giudici confermano: la cantanta aveva in corpo 416 milligrammi di alcol per decilitro

L'istruttoria conferma: Amy Winehouse morta per eccesso di alcool

Amy Winehouse è morta per un eccessivo consumo di alcol. A stabilirlo (di nuovo) è la magistratura britannica che in una nuova istruttoria - aperta a causa di un vizio di forma nella prima indagine - ha confermato il verdetto di morte accidentale per la cantante.

La Winehouse morì il 23 luglio del 2011 all’età di 27 anni e alla fine di una carriera trascorsa tra il palcoscenico e le serate mondane a base di alcol e droghe.

La nuova inchiesta ha riscontrato che nel suo sangue c’erano, al momento della morte, 416 milligrammi di alcol per decilitro, il quintuplo di quanto consentito dalla legge britannica per chi si mette alla guida. E, ha spiegato il coroner Shriley Radcliffe, "a un livello di tossicità che può portare alla morte".

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