Lutto nel mondo dello spettacolo, morto Giovanni Battista Diotaiuti

L'attore e regista fiorentino ha insegnato recitazione e dizione per più di quarant'anni, formando grandi nomi del cinema e della televisione da Marco Bocci a Margherita Buy

Lutto nel mondo dello spettacolo, morto Giovanni Battista Diotaiuti

È morto nel giorno di Capodanno l’attore e regista teatrale Giovanni Battista Diotaiuti. Il direttore artistico del Conservatorio Teatrale Diotaiuti di Roma si è spento all’età di 93 anni per cause sconosciute. A darne l’annuncio è stato il suo staff, attraverso l’account ufficiale Facebook: "Cari amici, colleghi e allievi questa mattina 1 Gennaio 2020 hanno deciso che serviva un docente di grande esperienza e di vita sopra le nuvole. Continuerò ad essere con Voi che siete stati la mia grande Famiglia donandomi "la forza e la voglia di vivere". Siate bravi. Un saluto e un bacione a tutti i miei "ciccini e ciccine". Mi mancherete".

Giovanni Battista Diotaiuti, i cui funerali si terranno venerdì 3 gennaio presso la Chiesa di San Pancrazio nel quartiere Monteverde a Firenze, è stato un grande esponente del teatro italiano. Fondatore e direttore artistico della scuola di teatro "La Scaletta" ed insegnante presso la "Fono Roma" e l'Accademia Scharoff, dal 1963 si è dedicato all’insegnamento di dizione e recitazione. Nei suoi quarant’anni di carriera ha formato oltre seimila attori: tra i suoi allievi spiccano attori famosi del mondo dello spettacolo come Margherita Buy, Alessandro Haber, Kim Rossi Stuart, Monica Guerritore, Luca Barbareschi, Pino Quartullo, Massimo Bonetti, Gabriel Garko, Eva Grimaldi, Giuseppe Zeno, Annalisa Insarda e Marco Bocci.

Nato a Firenze nel 1926, ha frequentato l'Accademia Nazionale d'Arte Drammatica "Silvio D'Amico" agli inizi degli anni ‘50, poi nel 1962 è entrato all'Actor's Studio di New York diretto da Lee Strasberg grazie ad una borsa di studio e le porte del mondo dello spettacolo si schiusero per lui. Come attore ha collaborato con il "Piccolo Teatro di Torino", il "Teatro dell'Officina" di Torino, la "Compagnia Tommaso Salvini" con Camillo Pilotto, la compagnia "Albertazzi-Proclemer", la compagnia "Borboni-Sbragia", "Il piccolo Teatro di Bari" e la compagnia "Teatro delle Arti" con Monica Vitti.

Dalla metà degli anni ’60 ha partecipato a numerosi spettacoli di cabaret con Gabriele Lavia e Bruno Cirino per la regia di Maurizio Costanzo e al "Medea" di Jean Anouilh con Anna Magnani e Fosco Giachetti per la regia di Giancarlo Menotti. È però nell’attività didattica che Giovanni Battista Diotaiuti ha trovato la sua dimensione ideale. Nel 1963 ha iniziato a collaborare con lo "Studio di Arti Sceniche" di Roma diretto da Alessandro Fersen, come titolare della cattedra di dizione, educazione della voce e recitazione. Nel 1980 ha fondato la sua scuola di teatro "La Scaletta" di cui è direttore artistico fino al 1988 e nel ’95 è diventato insegnante di dizione ed educazione della voce presso la casa di doppiaggio "Fono Roma” mentre ha tenuto corsi di dizione ed educazione della voce presso l'Accademia d'Arte Drammatica della Calabria- Scuola di Teatro diretta da Luciano Lucignani. I suoi corsi sono proseguiti alla "Scuola delle Arti" di Civitavecchia e presso "Tutti in Scena" diretta da Pino e Claudio Insegno. Gli ultimi dieci anni li ha trascorsi insegnando presso il laboratorio "Maloeis" di Benevento di cui è stato anche direttore artistico, presso la Scuola di Teatro di Catanzaro e presso la Scuola di Teatro di Reggio Calabria diretta da Rodolfo Chirico.

Giovanni Battista Diotaiuti, che fu insignito del prestigioso "Premio Europa" per la migliore scuola, ha cercato di tenersi in contatto con il suo pubblico fino alla fine sui social. Il 20 giugno scorso si era diffusa la notizia della sua morte ma fu lui stesso, attraverso una nota pubblicata sul suoi account Facebook, a smentirla: "Carissimi oggi ho ricevuto una notizia che riguardava la mia morte avvenuta non so quando.

Qualcuno in giro ha diffuso questa notizia. Grazie a Dio sono arrivato quasi a 93 anni. Certamente non ballo più il Rock ma insegno ancora". Un messaggio in cui il maestro sottolineava l'ancor viva voglia di lavorare e insegnare fino al suo ultimo giorno.

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