Meghan Markle ha davvero violato la tradizionale neutralità dei Windsor curando il numero di settembre di Vogue UK? È ciò che si stanno chiedendo i giornali come Vanity Fair da alcuni giorni. La questione della neutralità politica che le famiglie reali nel mondo dovrebbero mantenere è piuttosto spinosa e complicata. Dipende dal tipo di monarchia, dalla nazione, dal suo retaggio culturale e persino religioso. Ci sono numerose variabili, spesso eredità del passato, che non è facile cambiare, ma che si possono, volendo, “aggiustare” in determinate situazioni, in modo da fare piccoli strappi alla regola. Per la monarchia inglese, oggi incarnata dalla regina Elisabetta, essere “super partes” è un dovere, ma anche una sorta di "arte" che i reali hanno affinato col tempo.
Sua Maestà, il principe Carlo, Camilla, Lady Diana, Kate Middleton, William e Harry non si sono mai permessi di contravvenire a questa regola, non in modo eclatante, almeno. Sappiamo bene che i Windsor non hanno diritto di voto (ma la regina incarica il Primo Ministro appena eletto di formare il governo). Talvolta il loro silenzio di fronte a situazioni politiche in precario equilibrio è stato persino identificato con un atteggiamento glaciale. Con Meghan Markle, però, sembra ci sia stata una nuova rivoluzione. Già solo la sua collaborazione al numero di settembre di Vogue UK ha destato scalpore. Come fa notare Elle, poi, i numeri di settembre di ogni rivista fanno il punto della situazione sul percorso giornalistico finora fatto e, nello stesso tempo, anticipano i cambiamenti, i nuovi orientamenti di stile e contenuti.
Meghan ha scelto di dar voce a 15 donne, molte delle quali chiaramente identificabili anche per le loro idee politiche di sinistra. Il titolo della cover è “Forces for Changes” e tra i personaggi selezionati spiccano i nomi di Salma Hayek, Jane Fonda e Greta Thunberg. Secondo alcuni esperti della storia Windsor, con questa scelta Meghan Markle avrebbe infranto una delle regole più importanti della Royal Family. C’è anche un’altra critica in merito: l’assenza della regina Elisabetta tra le donne che compaiono nel numero di Vogue. La sovrana, comunque, non sembra affatto aver dato peso alla cosa, visto che ha invitato Harry e Meghan a Balmoral per il compleanno di quest’ultima il prossimo 4 agosto.
I giornali fanno notare che Meghan sta facendo ciò che, per esempio, venne proibito alla regina di Spagna Letizia Ortiz, la quale dovette abbandonare una promettente carriera giornalistica per sposare Felipe di Borbone. Vanity Fair fa notare che, in passato, anche il principe Carlo e Kate Middleton avrebbero compiuto uno strappo alla regola della neutralità. Nel 2016 la duchessa di Cambridge guidò per un giorno la redazione britannica dell’Huffington Post, ma lo fece per promuovere la battaglia contro le malattie mentali di cui si occupa da tempo. L’erede al trono Carlo, invece, curò due numeri della rivista Country Life nel 2013 e nel 2017. In entrambi i casi, però, la politica non c’entrava affatto, neanche in maniera indiretta.
D’altro canto non sarebbe difficile obiettare che Meghan Markle potrebbe aver selezionato le sue protagoniste esclusivamente in base alla stima che nutre nei loro confronti, al loro successo nonostante le avversità quotidiane e che in questo caso non vi sia alcun rimando volontario e consapevole alla politica. Il dibattito rimane aperto.
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