Domani saranno dieci anni dalla morte di Michael Jackson, scomparso appunto il 25 giugno 2009.
La sorella Janet Jackson ha parlato di lui dal punto di vista musicale in una recente intervista, tacendo però sulle accuse di abusi sessuali su minorenni. Come riporta il Guardian, la cinquatreenne cantante ha sostenuto quanto sia importante l’eredita artistica, culturale e musicale del re del pop. “Amo vedere i giovanissimi emularlo - ha chiosato la donna - e gli adulti ascoltare ancora la sua musica. […] Ti fa capire l’impatto che la mia famiglia ha avuto nel mondo. Spero di non sembrare in nessun modo arrogante. Sto solo dicendo quello che è”.
Dopo l’uscita del documentario “Leaving Neverland”, la memoria di Jacko è stata investita dalle accuse fatte da due uomini, James Safechuck e Wade Robson: entrambi hanno spiegato di essere stati molestati e abusati da Michael Jackson quando erano bambini. La famiglia della popstar si è schierata dalla sua parte, in particolare la sorella Janet, che non ha mai voluto commentare le accuse. L’unica risposta da parte della famiglia è stata un’accusa, a sua volta, contro il documentario, bollato come un escamotage per ottenere denaro.
Nella sua intervista, Janet ha difeso anche le scelte del controverso padre, Joseph “Joe” Jackson. Joe è stato più volte nell’occhio del ciclone, perché si sostiene che abbia spinto eccessivamente Michael verso la musica con troppa disciplina, fin da quando Jacko era piccolo.
Janet afferma invece come il padre abbia visto per i figli una vita migliore, incanalandoli verso il loro reale talento. E ha aggiunto che la musica, nel quartiere in cui loro sono vissuti, è stata un modo per tenere i giovani lontani dalle strade.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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