Le sfide più agguerrite e le vittorie conquistate a bordo della Rossa di Maranello. La ricerca della perfezione nella guida, sempre a folli velocità. Ma anche la vita privata, quella degli affetti e delle amicizie, custodita gelosamente e tenuta al riparo dalle telecamere. La carriera di Michael Schumacher verrà ripercorsa in un documentario per Netflix, che verrà rilasciato il 15 settembre prossimo, nel trentesimo anniversario del debutto del campione in F1. La produzione – intitolata semplicemente "Schumacher" - renderà omaggio al pilota tedesco 7 volte campione del mondo seguendo le sue imprese sino al ritiro dalle gare nel 2012, ma non si soffermerà sul suo stato di salute, avvolto dalla massima riservatezza.
Nel 2013, infatti, "Schumi" subì gravi lesioni cerebrali a seguito di un incidente sugli sci che lo ridusse in fin di vita. Michael fu trasportato d’urgenza in elicottero al vicino ospedale di Grenoble per essere operato e posto in coma. Dopo sei lunghi mesi in quella condizione, fu trasferito in un centro riabilitativo a Losanna e poi nella sua villa di Gland, sempre in Svizzera, senza però che trapelasse nulla sul suo stato di salute. Negli ultimi anni, Schumacher avrebbe recuperato alcune funzioni e starebbe continuando a svolgere esercizi di riabilitazione. Ma di tutto questo, per l’appunto, il docufilm non parlerà. La produzione conta infatti sull’approvazione della famiglia dell’ex pilota, e in particolare su quella di sua moglie Corinna, che intendono celebrare Michael solo attraverso le sue gloriose imprese e con qualche inedito racconto privato.
Per farlo, su Netflix verranno mostrati video privati su Schumacher ma anche interviste ai famigliari, ai colleghi, agli ex compagni del team Ferrari ed alcuni piloti avversari. Oltre alla moglie Corinna, al fratello Ralf e ai figli Gina e Mick Schumacher (quest’ultimo diventato a sua volta un pilota), offriranno la loro testimonianza anche Jean Todt, Bernie Ecclestone, Sebastian Vettel, Mika Hakkinen, Damon Hill, Flavio Briatore, David Coulthard, Willi Weber, Luca di Montezemolo, Piero Ferrari e molti altri.
In attesa del rilascio del documentario sulla piattaforma streaming (previsto inizialmente nel 2020 ma poi ritardato), la storica portavoce del campione ferrarista, Sabine Kehm, ha preannunciato: "Michael Schumacher ha ridefinito l'immagine professionale di un pilota e ha fissato nuovi standard. Nella sua ricerca della perfezione, non ha risparmiato né se stesso né la squadra, portandoli ai più grandi successi. Per questo è ammirato in tutto il mondo, per le sue qualità di leader. Ha trovato la forza per portare a termine i suoi compiti e l'equilibrio per ricaricare le batterie a casa, con la sua famiglia, che ama e idolatra. Per preservare la sua sfera privata come fonte di forza, ha sempre separato costantemente e rigorosamente la sua vita familiare da quella pubblica. Il film racconta entrambi i mondi.
Si tratta del regalo della sua famiglia al loro amato marito e padre".Il documentario, prodotto da Benjamin Seikel, è stato affidato alla direzione della regista Vanessa Nöcker, che già nel 2017 curò un docufilm sul leggendario tennista tedesco Boris Becker.
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