Mike Bongiorno, la confessione struggente del figlio Leonardo

Dopo 8 anni dalla morte di Mike, Leonardo Bongiorno torna a parlare di lui: dalla tv all'amore per lo sport e per la Juventus. E anche quei giorni del rapimento della salma

Mike Bongiorno, la confessione  struggente del figlio Leonardo

Soo passati 8 anni da quel 8 settembre 2009, giorno in cui morì suo papa Mike Bongiorno. Ora Leonardo si racconta a Il Corriere della Sera, quotidiano a cui affido le prime parole dopo la scomparsa del padre: "I hope one day to become half the man you are", che tradotto in italiano è "spero un giorno di diventare la metà dell' uomo che sei".

Ora Leonardo ha 27 anni, una laurea alla Bocconi, un master a Shanghai e da due anni socio di un fondo che investe in startup. Leolino, così lo chiamano tutti spiega il motivo di quella frase: "L'' aveva usata il figlio di un pompiere nella pagina degli Obituaries di un quotidiano locale americano. Mio padre lo aveva letto durante una vacanza negli Stati Uniti e ne rimase così colpito che si riportò in Italia il giornale, lasciandolo per anni sulla scrivania".

"Ecco com'era papà"

Poi passa a raccontare di Mike: "Era fissato con lo sport e voleva che lo praticassi ogni giorno. Ricordo che avevo lunedì nuoto, martedì tennis, mercoledì cavallo, giovedì golf, venerdì non mi ricordo e poi sci tutti i weekend. Quello lo facevamo insieme, certe levatacce! In pista voleva essere il primo e mi svegliava sempre alle 6, mi stringeva gli scarponi fino a farmi male e uscivamo". Ma la sua passione più era la tv e il lavoro, quel mondo che lo ha reso immortale: "Si era fatto montare una parabola in terrazzo che sembrava la Nasa. Le chiamava le sue 'ricerche'".

Sudore e preparazione anche nelle gag con Fiorello a Viva Radio 2: "Sono stato io a far sentire a papà le imitazioni di Fiorello e all' inizio non era molto contento. Poi invece sono diventati amici ed è cominciata l' abitudine di sentirsi in diretta alla radio. Papà prendeva quegli appuntamenti sul serio, ogni giorno fingeva di essere stato sorpreso mentre faceva una cosa diversa: una volta mi mandò a comprare quei barattoli che se li giri fanno il verso della mucca, e raccontava che stava mungendo in montagna; un' altra volta si fece incidere un esercizio da un violinista per far credere che stesse suonando lui".

Oltre allo sport, Mike e Leonardo condividevano anche l'amore per la Juventus: "Le guardavamo in salotto, io sul divano, lui nella sua poltrona, con i Telegatti dietro di noi che facevano il tifo. Nessuno poteva alzarsi".

Quei giorni prima della morte eil rapimento della salma

I giorni che hanno anticipato la morte sono stati in famiglia, Mike stava bene e ha tenuto un piccolo discorso per il compleanno di Leonardo. Poi quel fattaccio del rapimento del corpo: "Una cosa assurda, senza senso.

Dopo, lo abbiamo voluto cremare: le sue ceneri ora sono disperse sul Cervino e in parte sono nella cappella di famiglia, al lago". Leonardo nel numero di cellulare ha tre 3 di fila: "Mi diverto a pronunciare i numeri come faceva lui. È il mio gioco segreto: il mio modo per sentirlo vicino".

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