"Il mio debutto da rapper anche se a papà Al Bano il rap non piace proprio"

La 19enne ha scritto il testo del brano "Ego": "L'ispirazione è venuta durante il lockdown"

"Il mio debutto da rapper anche se a papà Al Bano il rap non piace proprio"

Non fa manco una piega, lei risponde a tutto senza imbarazzo: «Sono abituata», spiega. Il suo non è Ego, come il titolo del suo primo brano rap appena uscito, ma il risultato di vivere sotto i riflettori sin dalla nascita. Jasmine Carrisi ha 19 anni e da sua mamma Loredana Lecciso ha preso la bellezza e la caparbietà ragionevole che non t'aspetti in chi si è appena diplomata al liceo di Lecce. Invece di suo padre Al Bano ha quella passionalità che non la fermi neanche volendo. Si capisce dalla scelta di debuttare come cantante pur essendo quella cosa che normalmente si definisce figlia d'arte ma che oggi sui social equivale a raccomandata, fannullona eccetera eccetera.

Jasmine, sotto il video di Ego postato sui social si può leggere qualche perla di questi insulti.

«In realtà non mi importa molto, anche se leggo tutto con attenzione».

Atteggiamento giusto.

«Sui social ci si sente protetti, quasi autorizzati a insultare. Nel mio caso era quasi scontato che partissero gli insulti, specialmente per la mia provenienza familiare».

E lei come reagisce?

«Non rispondo quasi mai ma, se rispondo, lo faccio con ironia. Non ha senso mettersi a discutere perché non si arriverebbe da nessuna parte. Sono persone infelici, cercano soltanto di litigare e quindi non vogliono discutere o confrontarsi. Mio padre mi aveva avvisato di questi pericolii».

Quindi Al Bano ha seguito la nascita del brano?

«In realtà no. Quando ci ho lavorato, né lui né mia mamma sapevano nulla».

E poi?

«Quando lo hanno ascoltato erano contenti».

Non dica che ad Al Bano piace il rap come il suo.

«Il mio brano gli piace e, dopotutto la musica è stata curata dal suo compositore di fiducia Alterisio Paoletti. Ma il rap in generale non è proprio il suo genere. Dice che certi messaggi legati a droga e alcol non gli piacciono assolutamente».

Jasmine Carrisi, come pensa che andrà il suo brano?

«Mi mette in guardia?»

No, per carità.

«Io mantengo le aspettative sempre basse e quindi sono molto cauta. Non a caso mi iscrivo all'Università».

Facoltà?

«Relazioni pubbliche e comunicazioni di impresa. Allo Iulm di Milano».

Quindi questo brano è giusto un divertimento?

«No, no, ne sto già componendo un altro, che è un altro rap ma molto più movimentato. Se tutto va bene, uscirà entro pochi mesi».

Poi potrebbe andare in tour con suo papà.

«Si figuri, poi chissà cosa direbbero sul fronte figlia di...».

Il figlio di Gianni Morandi, Pietro, ha debuttato come Tredici Pietro proprio per evitare questo rischio. Lei invece non ha cambiato nome.

«In realtà sui social e su YouTube mi presento come Jasmine e basta, non c'è il cognome Carrisi. Anche papà mi aveva consigliato di non puntare sul cognome».

Quando le è venuta la folgorazione per il rap?

«Da molto. Prima mi piaceva il pop americano e ascoltavo Justin Bieber, Selena Gomez e tanti altri. Ora il pop manco lo voglio sentire più. Ascolto solo rap e trap, Travis Scott è un grande...».

Però solo adesso ha deciso di diventare rapper.

«Durante la quarantena, mentre non si poteva uscire di casa, ho sentito il bisogno di scrivere un testo e di esprimermi attraverso la musica. E così tutto è nato molto velocemente».

E sua mamma Loredana?

«Lei ed io litighiamo spesso perché abbiamo lo stesso carattere. Ma il nostro è un rapporto bello e intenso».

Cosa pensa Al Bano di avere una figlia rapper?

«Beh lui viene da un altro mondo musicale, ma mi ha detto di investire tempo e forze in questo progetto se davvero ci credo».

Scusi, Jasmine, che cosa vuol dire

essere cresciuti con i paparazzi e la stampa alle calcagna ogni giorno?

«Ci convivo sin da quando ero piccola e quindi oggi non mi infastidisce per niente. Per me è indifferente, è soltanto una parte della mia vita».

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