Clive Owen è stato ospite d’onore della prima edizione del Riviera Maya Film Festival, in Messico, dove ha presentato Intruders sulla splendida spiaggia dell’isola di Cozumel durante la serata di chiusura. E l’aria caraibica del festival svoltosi tra Playa del Carmen, Cancun, Tulum, Cozumel e Holbox, a poche miglia marine da Cuba, lo ha spinto a parlare anche del suo nuovo progetto, Hemingway & Gellhorn , diretto da Philip Kaufman (L’insostenibile leggerezza dell’essere ), che racconta la contrastata storia d’amore tra lo scrittore e la giornalista Martha Gellhorn, interpretata da Nicole Kidman. Lui, un genio. Lei, anche. Al punto da stimolare le invidie del marito. Il film andrà in onda negli Usa in maggio sul canale televisivo Hbo, e sarà presentato poi fuori concorso al prossimoFestival di Cannes.
«Lavorare sul set di Hemingway & Gellhorn è stata una delle mie esperienze professionali più entusiasmanti - dice Clive Owen - ; ho dedicato sette mesi alla preparazione, e ho visitato la Florida, Parigi e Madrid sulle tracce di Hemingway. Ma è a Cuba che la sua presenza si fa veramente sentire, nella sua casa-museo, dove mi sono immerso nella sua vita quotidiana per una settimana. La casa è ancora come Hemingway l’ha lasciata, coi suoi libri, i suoi appunti, i suoi dischi, e i suoi vestiti nell’armadio. I curatori del museo mi hanno dato carta bianca, e questa immersione totale mi ha aiutato moltissimo a entrare nella pelle dello scrittore».
Hemingway e la Gellhorn, che ha ispirato il personaggio femminile di Per chi suona la campana , hanno coperto assieme la guerra civile spagnola. Come avete ricostruito le scene storiche?
«Philip Kaufman ha recuperato una quantità impressionante di materiale d’epoca, e grazie a un uso degli effetti speciali che aveva già perfezionato in film precedenti, è riuscito a inserire Nicole e il sottoscritto nelle scene di guerra originali. Il risultato è impressionante, non sembra di guardare un film, ma un documentario».
Che cosa l’affascinadi Hemingway?
«Come uomo ha vissuto avventure affascinanti in giro per il mondo quando non era così facile girarlo come adesso, ha rotto barriere e esplorato culture diverse. Come giornalista e scrittore è stato testimone di avvenimenti storici importanti rischiando sempre in prima persona. A diciannove anni è andato in Italia durante la prima guerra mondiale come conducente volontario di ambulanze, ed è rimasto gravemente ferito; ha assistiro allo sbarco in Normandia, ha vissuto a Parigi e Cuba negli anni d’oro. Alcune sue passioni, come la caccia e la corrida, oggi sono un po’ fuori moda, come forsealcuni suoi libri, ma come scrittore è incredibile, ha lasciato un’opera impressionante, che vale la pena riscoprire. Ha avuto una vita che definire romanzesca non basta, e la sua storia d’amore con Martha fu epica. Penso però che il mondo moderno gli andrebbe un po’ stretto e si sentirebbe meno uomo ».
Parlando di mascolinità, lei pensa che invecchiare sia più facile per un attore che per un’attrice?
«Il vantaggio di essere un attore è che in ogni fase della tua vita le parti cambiano, ed è bello confrontarsi continuamente con nuove sfide e personaggi. È chiaro che sarebbe ipocrita non ammettere che invecchiare è più duro per un’attrice, e ciò è assolutamente ingiusto e ingiustificato. Ci sono un sacco di bravissime attrici sulla quarantina che dovrebbero lavorare di più, e bisogna fare tutto il possibile per cambiare questa situazione. Vedrete Nicole Kidman in questo film: è fantastica nel ruolo della Gellhorn, una donna incredibilmente intelligente e intellettuale che era anche una grande viaggiatrice sempre pronta per nuove avventure».
Tornando a Hemingway, cosa l’accomuna allo scrittore?
«Penso soprattutto la curiosità e il trovarmi a mio agio con culture e luoghi diversi. Ad esempio ho lavorato con registi messicani e spagnoli come Alfonso Cuaron ( Children of Men ) e Juan Carlos Fresnadillo ( Intruders ) e amo la loro passionalità. Mi piace anche viaggiare e sostenere i vari festival, perché sono una celebrazione del cinema.
Per questo non ho avuto esitazioni a venire qui. È divertente pensare che c’è chi crede che il mondo terminerà il 21 dicembre 2012 secondo le profezie Maya, ma che nella terra dei Maya si guarda invece al futuro con entusiasmo ».
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