Il peso dei padri a volte può ricadere sui figli. Soprattutto quando il genitore è uno ingombrante, in tutti i sensi, come Gerard Depardieu. Così capita che la figlia Julie venga intervistata da Le Monde per l'uscita dell'album postumo del fratello Guillaume, morto malamente cinque anni fa di polmonite, e nella conversazione, faccia più di un riferimento, non proprio affettuoso, al padre: «È un mascalzone, dice una cosa, ma può fare il contrario, bisogna diffidare, non si sa mai. Non è un traditore, no, ma comunque mai fidarsi». Difficile sapere che cosa ci possa essere dietro un rapporto così complicato, i fatti però raccontano di scelte vissute sulla propria pelle con tanto di ricorso alla chirurgia estetica. Julie si è rifatta il naso per ben cinque volte: «È una questione identitaria, non volevo essere più bella, ma solo non avere quel naso che assomigliava troppo a quello di un membro della mia famiglia». A essere schiacciato dalla fama del padre è stato anche il fratello Guillaume la cui giovinezza è stata segnata dall'alcool e dalle droghe: «Ero un alcolizzato e, visto che nella mia famiglia il vizio di bere si tramanda, ho preferito interrompere la tradizione. Ci sono troppe persone che sognano per me un destino da poeta maledetto, come Rimbaud, morto a 37 anni. Ho un paio d'anni scarsi a disposizione, preferisco arrivarci in buono stato». Guillaume Depardieu è morto proprio a quell'età e oggi la sorella cura questo cd dall'eloquente titolo Post mortem.
Chissà magari sarà stata anche il ricordo del fratello a portare Julie a pronunciare frasi sul padre così dure: «Non invecchierà più di tanto. Ora ha 65 anni, non è tanto. Ma quando sai ciò che fa, non durerà tanto, tra cinque anni non ci sarà più. È lui il prossimo, lo so».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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