Non c'è solo Harvey Weinstein nel ciclone della accuse di violenze sessuali. Di fatto nel mirino è finito anche il regista James Toback accusato da circa 200 donne di abusi sessuali. E tra queste c'è anche Julianne Moore. Secondo quanto raccontato dall'attrice al "Los Angeles Times", la Morre sarebbe stata avvicinata dal regista nel corso degli anni '80. E in questi incontri il regista avrebbe provato per almeno due volte un approccio sessuale. In un primo momento l'attrice venne invitata nell'appartamento di Toback il quale le propose un rapporto sessuale. Ma la Moore rifiutò. Un mese dopo il regista tornò alla carica, ma anche questa volta un altro rifiuto. Di fatto il regista sarebbe stato accusato anche da diverse donne. Tra i racconti emergono anche approcci sessuali in strada, al parco, ma anche tra i negozi e in banca. Il regista le avrebbe adescate promettendo anche dei provini.
Invitava le ragazze in hotel e poi tentava un approccio sessuale a volte in modo del tutto esplicito. Intanto Mimi Haleyi, ex assistente alla produzione di Weinstein ha accusato il produttore di stupro. Per Weinstein è la quarta accusa di violenze sessuali.
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