"L'amore è tiranno", "Con Livia". Il Montalbano che adesso divide

Per la rubrica Il bianco e il nero abbiamo sentito l'opinione di due scrittori, Pietrangelo Buttafuoco e Federico Moccia, sull'ultima puntata del commissario Montalbano che ha diviso i fan

"L'amore è tiranno", "Con Livia". Il Montalbano che adesso divide

Nell'ultima puntata del commissario Montalbano, Il metodo Catalanotti, tra i fan della fiction ha destato scalpore la scelta del compianto Andrea Camilleri di porre fine alla storia d'amore tra il protagonista e Livia, la sua fidanzata storica. Per la rubrica Il bianco e il nero abbiamo sentito l'opinione di due scrittori, Pietrangelo Buttafuoco e Federico Moccia.

Le è piaciuta l'ultima puntata di Montalbano?

Moccia: “Sì, mi piace proprio il personaggio. Penso che Luca Zingaretti abbia fatto suo il commissario Montalbano in maniera talmente personale, lo ha saputo interpretare e “vestire” talmente bene che, secondo me, lo ha reso vero e pieno da tutti i punti di vista: dalle sue nuotate, alle sue mangiate fino alla naturalezza dei suoi errori”.

Buttafuoco: “Conosco bene il libro ed era costruito con un'architettura molto sofisticata. Nella puntata i punti di forza erano, poi, affidati ai singoli personaggi, alla bravura degli attori che si vede che sono attori veri e non figurine usate generalmente nelle fiction. Nel dialogo tra il commissario e la cameriera siamo ai livelli di un Pirandello unico. C'era la punta elevata di Pirandello e la punta elevata di Angelo Musco che fu l'apice del teatro”.

Il pubblico si è diviso per come Molntalbano ha lasciato la sua Livia. Lei da parte sta?

Moccia: “Io sto sempre dalla parte di Livia. Questo perché mi piace stare sempre dalla parte “del più debole” anche se penso che Livia abbia un'incredibile forza e carattere e non ha certo bisogno del mio aiuto. Sonia Bergamasco mi piace moltissimo nella sua capacità di rendere credibile quella donna e la rende ancora più simpatica rispetto a come è stato disegnato il suo personaggio”.

Buttafuoco: “Livia ha giganteggiato nell'interpretazione che ne ha dato Sonia Bergamasco perché la bravura di un attore si vede quando sa gestire le pause e quando sa esprimersi anche col silenzio. Poi, l'amore è tiranno e ti aspetta sempre all'angolo della strada come un bandito con la pistola spiantata. Facile dare giudizi...".

Secondo lei, il "mito di Montalbano" è stato intaccato dopo questa sua inaspettata svolta sentimentale?

Moccia: “Lo cosa più bella è stata l'insurrezione dei fan. Questa è la partecipazione più vera e più attiva dell'essere stati conquistati dalla scrittura di Camilleri e nella proiezione, a livello di narrazione cinematografica-televisiva, di questa serie attraverso questa fiction. Credo, quindi, che i fan, per quanto amino il personaggio, hanno provato una delusione e, quindi, il mito di Montalbano al momento è un pochino intaccato. Ma questo, magari, lo renderà ancora più simpatico nella sua fragilità e nel suo errore, dandogli quelle qualità che fanno inevitabilmente parte del nostro essere umano”.

Buttafuoco: “No, non viene intaccato perché anche Orlando paladino perde il senno. Tutti gli eroi, a un certo punto, se ne vanno in volo verso la luna. È successo a Orlando, ad Achille, succede sempre nella rappresentazione. Sono le tinte forti, i caratteri sgargianti e vivi propri della rappresentazione popolare”.

Lei, da scrittore, come avrebbe sviluppato la storia d'amore tra Livia e Montalbano?

Moccia: “Per grandissimo rispetto di Camilleri, non mi voglio cimentare in questa operazione. Io ho fatto mettere le scritte sui muri e i lucchetti sui ponti, ho parlato dell'amore in tutte le su sfaccettature di uomini e donne di tutte le età. Mi piace molto l'amore, ma mi piace molto anche rispettare l'amore degli altri e, quindi, non saprei rispondere. Credo che tutto ciò che ha fatto Camilleri è confermato nel successo che ha avuto. Se ha fatto delle scelte anche su questa storia vuol dire che sono state giuste. Non sarebbero potute essere diverse perché credo che fanno parte del naturale svolgimento genetico di Montalbano che c'è nel flusso tra l'autore e il personaggio e quel che lui avrà sentito per questa storia d'amore”.

Buttafuoco: “Esattamente come l'ha scritta Montalbano. Mi è piaciuta così com'è stata”.

Secondo lei, la Rai dovrebbe girare la fiction anche degli ultimi due libri di Camilleri?

Moccia: “Credo di sì perché è un materiale che fa parte sempre di un bagaglio che è stato molto amato dagli italiani. Si dovrebbe lavorare al meglio per la resa televisiva di questi due libri perché la cosa più importante è l'adattamento che viene fatto tanto è vero che gli spettatori che hanno già letto il libro, vendendo il film, dicono: “'sì, bello, ma preferisco il libro'”.

Buttafuoco: “Credo che, più che la Rai, la decisioni spetti a Carlo degli Esposti che ha il polso della situazione.

È una domanda difficile perché credo che l'autore, una volta licenziato il proprio libro, lo affida a vita propria. Su questo, però, mi fido più del naso del produttore che della Rai anche perché non si sa mai chi è la Rai...”.

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