Gianni Morandi & Claudio Baglioni, coppia col turbo

I due big: "Il nostro è un duetto duello, senza vincitore"

Gianni Morandi & Claudio Baglioni, coppia col turbo

Manco fossero due esordienti qualunque. Morandi e Baglioni hanno provato per mesi questo loro concerto insieme, studiando, limando, modificando di continuo la scaletta. «Il nostro è un duetto duello», riassume perfettamente il padrone di casa, nel senso che è romano, un Baglioni in forma ultra tonica (e che voce). E difatti, quando ieri sera sono saliti sul palco del Centrale Live al Foro Italico per il primo dei concerti battezzati come «Capitani Coraggiosi», si annusavano, fremevano di emozione, iniziavano insomma un altro pezzo di carriera dopo averne già fatta così tanta. Dodici concerti qui (quelli dell'1 e 2 ottobre con ospiti a sorpresa diventeranno uno speciale su Raiuno). Forse altri in un futuro prossimo venturo. Ottomila spettatori a serata. Due batterie, 21 musicisti sul palco, tre ore di show per trentacinque canzoni che, dai ammettiamolo, sono la spina dorsale di tanta musica leggera italiana. Da Io sono qui fino a La vita è adesso passando per uno «scambio» che vent'anni fa nessuno si sarebbe aspettato: Morandi canta Sabato pomeriggio e Baglioni Non son degno di te . Il resto è un incrocio di voci, un impasto che talvolta diventa un macramè virtuoso mica tanto facile da ascoltare in giro con Baglioni più poderoso nei toni e Morandi abile a ricamare. Top. Dopotutto non è un caso che abbiano impiegato così tanto tempo per trovare la quadra a uno spettacolo luminosamente giocato sui colori rossi e blu con un palco terrazzato come se i musicisti fossero senatori nella Roma antica.

L'altro della strana coppia (ossia quello che fa anche l'attore, il presentatore e il maratoneta...) ha ammesso che «avevamo 80 brani, ne abbiamo dovuto eliminare oltre quaranta». E immaginatevi le discussioni, i confronti, le battute tra loro due, uno meticoloso fino all'esaperazione (Baglioni), l'altro competitivo all'ennesima potenza (Morandi secondo Baglioni). «Per me un errore può fare spettacolo, per lui è un errore e basta», ha spiegato indovinate chi (suggerimento: ha 57 anni di carriera e 53 di discografia). Però in effetti il concerto rende giustizia a entrambi grazie a un delicatissimo, minuzioso calibro di stili che per forza piacerà a tutti salvo che agli ultras delle rispettive tifoserie, quelli che il loro idolo deve rimanere puro e incontaminato. «Questi concerti saranno senz'altro applauditi da quei fan che scherzosamente possiamo chiamare “gli scambisti“ e che accettano duetti e collaborazioni tra noi», ha sorriso Baglioni giusto pochi minuti prima di salire in scena. Però, a dirla tutta, è una gioia sentire Uno su mille oppure Questo piccolo grande amore con impasti vocali così inediti, mentre magari Morandi passeggia sul palco con la chitarra a tracolla e osservare come Baglioni si impegna in C'era un ragazzo , pubblicata prima ancora che lui iniziasse la carriera. Sessantaquattro anni l'uno. Settanta l'altro.

Ci pensi quando fanno lo Zibaldone passeggiando con la chitarra in spalla in mezzo al pubblico accennando l'uno i grandi classici dell'altro, coinvolgendo la gente e facendo ciò che, sotto sotto, sarà il fil rouge di questi concerti: un duetto continuo che diventa un duello esaltante nel quale tutti e due vogliono primeggiare come fossero ragazzini in cerca di gloria. Alla fine, fateci caso, per fare carriere lunghe mezzo secolo il segreto è proprio questo: sentirsi sempre come al primo giorno di scuola.

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