Il rock ha perso un'altra colonna portante della sua lunga storia. George Martin, produttore dei Beatles dagli esordi discografici della band fino allo scioglimento nel 1970, si è spento ieri all'età di 90 anni.
Nominato Knight Bachelor nel 1996, nel corso della sua vita sir George Martin ha indissolubilmente legato il suo nome alla leggenda dei Beatles. Nel 1962, pur non apprezzandone appieno le ancora grezze doti musicali, George Martin fu infatti il primo a proporre ai Fab Four un contratto discografico con la Parlophone, etichetta sussidiarsi della Emi di cui fu uno dei direttori.
Sempre in riferimento al quartetto venuto dai sobborghi di Liverpool, George Martin collaborò a tutti gli album in studio registrati da John Lennon e soci tra il 1963 e il 1969, da "Please Please Me" ad "Abbey Road". In tal senso, solo l'ultimo LP dei Beatles, "Let it Be", non vede la produzione di George Martin – al suo posto figura infatti Phil Spector - il quale comunque prese parte ad alcune delle registrazioni.
Pur rimanendo nel dietro le quinte, George Martin fu quindi tra i principali fautori del successo planetario dei Beatles. Non a caso, Martin arrangiò all'incirca tutte le canzoni dei Fab Four, prendendo negli anni anche alcune decisioni che hanno profondamente cambiato il volto della band. Una delle quali, tra le molte, la sostituzione del primo batterista, Pete Best, cui subentrò successivamente Ringo Starr.
Thank you for all your love and kindness George peace and love pic.twitter.com/um2hRFB7qF
— #RingoStarr (@ringostarrmusic) 9 Marzo 2016
Conclusa l'avventura dei Beatles, George Martin ha continuato a legare il suo nome al mondo della musica. Tra le sue collaborazioni più prestigiose, ad esempio, spiccano i Dire Straits, gli Aerosmith e Jeff Beck.
In seguito alla morte di Lady Diana, fu proprio George Martin a produrre la versione di "Candle in the Wind" – la prima versione del famosissimo brano di Elton John era stata scritta per Marilyn Monroe - a lei dedicata.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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