Morto Golzi, il fondatore dei Matia Bazar

Dal rock progressivo più sperimentale e filosofico (qualcuno ricorderà l'album Zarathustra , nicciano nella forma e nei contenuti) al pop più romantico e canterino di Per un'ora d'amore , La prima stella della sera , Solo tu ... Da Sanremo, dov'era nato il 10 febbraio 1952, a... Sanremo nel senso di Festival: sia come direttore artistico dell'Accademia di Sanremo, dedicata ai giovani delle Nuove Proposte, sia come vincitore della gara canora-musicale più famosa d'Italia, nel '78 con E dirsi ciao e nel 2002 con Messaggio d'amore . Dai Museo Rosenbach ai Matia Bazar.

Giancarlo Golzi, stroncato ieri da un infarto, è stato un'eminenza non grigia, bensì solare della nostra musica. Batterista e paroliere, leader silenzioso e guida sicura, ha accompagnato oltre quarant'anni di note e di versi, legandosi soprattutto, con una fedeltà fuori dalla norma e dai costumi dell'italico mondo dello spettacolo, ai Matia Bazar, gruppo da lui fondato nel '75 con Carlo Marrale (chitarra, cori), Piero Cassano (tastiere, cori) e Aldo Stellita (basso), tutti ex-componenti dei Jet, e con la straordinaria voce di Antonella Ruggiero. Ventitrè album fra studio e live, da Matia Bazar 1 del '76 a Conseguenza logica del 2011, ventidue raccolte, superando separazioni e accogliendo i nuovi arrivati, e sempre accarezzando i nervi più sensibili della melodia, anche con l'uso di strumenti espressivi non propriamente nazionalpopolari e festivalieri. Ma erano i Matia Bazar, erano i paladini della gioia di vivere e di far musica, con la giusta dose di spleen sottotraccia. E l'Italia intera canticchiava i loro brani sotto la doccia, in ufficio, in spiaggia. Erano gli anni Settanta e Ottanta e il Paese stava capovolgendo l'assunto gramsciano: l'ottimismo era diventato quello della ragione, della voglia di crescere, che combatteva contro il pessimismo che aveva sposato la volontà (alla Zarathustra?) di ribaltare il mondo con la violenza. L'usignolo Antonella Ruggiero, guidata dal «Capitano» Golzi scandiva la colonna sonora di una nazione non ancora allo sbando.

Oggi tutti, sindaci e musicisti, senatori e gente comune, gente dello showbiz e anonimi navigatori in Rete, si ricordano del «Capitano» di quella matta ( matia ) iniziativa datata 1975, di quell'emporio ( bazar ) di emozioni che continuerà, dopo la cancellazione del tour estivo in corso, a rendergli omaggio. «Abbiamo iniziato insieme e per 14 anni abbiamo avuto uno strettissimo contatto quotidiano - ha detto la Ruggiero -. Vivevamo fianco a fianco. Poi io ho preso una strada diversa e ci frequentavamo meno.

Ci incrociavamo ogni tanto in qualche aeroporto, ma non importa da quanto tempo non ti vedi o non ti senti, certi rapporti basati su anni di vita in comune, di viaggi e di migliaia di chilometri macinati, rimangono forti e intensi. E sai che quando hai bisogno, l'amico c'è. E Giancarlo era così, c'era». E ci sarà.

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