"Non mi vogliono bene": ma dov'è finita la SuperSimo della tv?

Ascesa, declino e naufragio della Ventura. Nessuno si sarebbe mai immaginato di vederla piangere, ma anche stavolta non si vuole arrendere

"Non mi vogliono bene": ma dov'è finita la SuperSimo della tv?

Ma no, dai. Quella non è Simona Ventura. Con le lacrime, la faccia sofferente, l'abbandono alla paura e alla solitudine. Quella non è la nostra Simo. La donna del «crederci sempre, arrendersi mai». La conduttrice che ha ereditato dal padre il piglio militare e l'impassibilità di fronte a ogni controversia. Ma no, dai. «La gente non mi vuole bene». «Sono disperata». «Sto male e non so se tutto questo sforzo e disperazione ne valgono la pena». Mai SuperSimo avrebbe pronunciato parole da ragazza in crisi d'identità. Ma allora chi è quella Simona Ventura che stiamo vedendo in queste ore sull'Isola dei Famosi, smunta, sparuta, frignante, incapace di affrontare la spiaggia solitaria che potrebbe portarla a riconquistare un posto nel reality e forse anche nella carriera? «Io volevo solo far vedere una parte di me», dice dimessa. E, forse, è così, semplicemente. Anche SuperSimo ha le sue fragilità: solo che prima, da diva, da regina della televisione, le teneva chiuse dentro le mura di casa e del cuore. «In un mondo di squali - aggiunge - non ti puoi far vedere come sei, ti crei degli scudi, ma qui non ci sono squali». Ora le sue debolezze le mostra alle telecamere, si mette sentimentalmente a nudo davanti a quegli stessi spettatori che prima la osannavano e che ora godono nel vederla nella polvere, anzi nel fango. Perché quello che ha fatto più soffrire la presentatrice non è stato mostrarsi in costume su una spiaggia, lei cinquantenne abituata a tacchi e abitini; non è stato mettersi a battibeccare con le compagne naufraghe come una Claudia Galanti qualsiasi; non è stato rotolare nel fango e quasi svenirci dentro; ma è stato solo una cosa: scoprire che il pubblico non le vuole bene. Che panico, che crisi esistenziale... Per una persona che ha basato tutta la sua vita, fin da ragazzina, sulla costruzione della popolarità, sull'appeal sulla mega platea televisiva, sulla ricerca ossessiva di show e programmi che la facessero restare sulla cresta dell'onda, scoprire che tutto questo era solo un castello di sabbia, è stato davvero distruttivo. Sconfitta al televoto da un tronista qualunque, Jonas Barami, semi famoso attore di soap (Il segreto). Con uno scarto percentuale impressionante, 67 per cento, tra l'altro su un vasto campione di pubblico: quattro milioni di voti. Costretta a ripiegare su Playa Soledad, dove riflettere in solitudine su quando è caduca e finta la vita di una star televisiva. A passare notti insonni al freddo sotto la pioggia ricordando il calore dello studio televisivo, dove era lei a guidare la nave con il trucco perfetto e la òla del pubblico e non doveva sentirsi dire da una irritata Marcuzzi: «Se vuoi vieni tu qui al posto mio a condurre». A rimembrare con che grinta e determinazione ha scalato i gradini della televisione italiana, da Telecanavese a Telemontecarlo, uno dei primi volti femminili del calcio, su su fino a Mediaset, Mai dire goal, Scherzi a parte, Zelig, Le iene... e poi gli anni in Rai, Quelli che il calcio e l'apoteosi dell'Isola dei famosi, otto stagioni d'oro su Raidue, pienone di ascolti e successo. Scontri epici e sfrontati come quello con Gasparri. E ancora, «arrendersi mai», quando le cose in Rai cominciano ad andare male, il salto fulminante a Sky, il volo triplo carpiato insieme a X Factor. Pare l'inizio di una nuova vita, ma l'impatto con una tv d'avanguardia dove non basta la determinazione ma conta anche la competenza, la porta fuori dal talent. E, allora, cominciano i dolori e i tentativi di restare in cima: con la Tv albanese e i reality posticci come Il contadino cerca moglie. Si sente odore di naufragio. E, allora, il coup de théâtre: tornare all'Isola da naufraga. Geniale. Iperbolico. SuperSimo lancia in resta mette sotto tutti, si comporta da regina, fa il doppio gioco, è convinta di vincere, tanto lei ha un grande seguito. E, invece, dopo quattro settimane ecco il pulcino bagnato che pigola.

Ma, dai, Simo, «a chi tocca non s'ingrugna», come dici sempre tu. Via le lacrimucce, via le labbra tirate, via la faccia da spaventapasseri, via i brutti pensieri da «conduttrice fallita». Che sarà mai per te passare qualche notte da sola, annoiarti su un pezzo di spiaggia deserta, riconquistare il favore del pubblico mostrando (per quel che è possibile in tv) la parte più vera di te. «Non mollo. Spero di poter risorgere dalle mie ceneri», hai detto ieri dopo ore di buio vedendo uno spiraglio.

Ma sì, forse ti è tornato in mente di quanto proclamasti vincitori dell'Isola Sergio Muniz e Manuela Villa, entrambi spediti sull'ultima spiaggia dal televoto e poi ripescati. Da un naufragio ci si può salvare, e tornare magari trionfatori. Così sarai pronta, di nuovo, a nuotare tra gli squali, i colleghi televisivi, con le paillettes, gli abitini e i finti sorrisi.

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