Non tutte le principesse scappano (e Meghan dovrebbe saperlo)

La vita a corte è davvero così soffocante e dura? Dalla regina Elisabetta all’imperatrice Sissi fino alla principessa Sofia di Svezia, non tutte le principesse fuggono davanti ai doveri di corte come hanno fatto il principe Harry e Meghan Markle

Non tutte le principesse scappano (e Meghan dovrebbe saperlo)
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La Megxit è stata una decisione sensata o dettata da un capriccio, o magari dall’incapacità di conciliare diversi ruoli? Il principe Harry e Meghan Markle hanno gettato la spugna troppo presto, rinunciando ai doveri, ma anche ai molti privilegi reali? Da mesi ci facciamo queste domande senza riuscire davvero a darci una risposta. La Storia, però, può venirci in aiuto. Pensiamo alla zarina Caterina II. Non era che una semplice principessa tedesca, una straniera su cui nessuno avrebbe scommesso neanche un rublo. Tradita e umiliata da un marito inetto, tenuta in considerazione solo per la sua capacità di generare eredi, Caterina si ritrovò sola in un ambiente ostile, ma non si piegò. Si adattò al clima ostile e, infine, colse l’occasione per spodestare suo marito con un colpo di Stato (forse ne ordinò perfino la morte) e a inaugurare uno dei regni più potenti e importanti di Russia.

Anche Maria Antonietta era una straniera invisa alla corte francese. Le sue origini austriache le vennero rinfacciate fino al patibolo, dando adito anche a penosi giochi di parole (in francese “austriaca” si dice “autrichienne”, che contiene la parola “chienne”, “cagna”, da qui “la cagna austriaca”). Come dimenticare, poi, l’imperatrice Sissi? I viaggi, gli estenuanti esercizi di ginnastica non erano che un modo per sfogare l’insofferenza che nutriva nei confronti delle opprimenti regole di palazzo. Una volta l’imperatrice avrebbe detto: “Voglio tanto bene all’imperatore. Se almeno non fosse imperatore!”.

Persino la regina Elisabetta ebbe i suoi grattacapi in tal senso. Proprio lei che oggi è un simbolo di abnegazione alla Corona e tra i reali più popolari e amati. Quando salì al trono Winston Churchill era disperato. Riteneva che una donna non fosse in grado di governare. Elisabetta, poi, aveva l’aggravante di essere troppo giovane. “È solo una bambina”, tuonò Churchill. La giovane regina, allora 27enne e madre di due figli, non si fece intimorire. Incontrò il suo primo ministro e iniziò a lavorare con lui, accettandone i consigli ma mantenendo integra la sua volontà. Con il tempo Churchill imparò ad ammirarne le doti politiche e diplomatiche, rendendosi conto di aver dato giudizi troppo affrettati. Sembra che sia arrivato a volerle bene come fosse sua figlia, mentre Elisabetta lo considererebbe il suo primo ministro preferito.

Oggi la principessa Sofia di Svezia, moglie del principe Carl Philip, tra i reali moderni più chiacchierati ed ex modella, sostiene che non tornerebbe mai sulle passerelle e aggiunge: “Credo di aver trovato un equilibrio fantastico e credo sia positivo essere riuscita ad attraversare anche anni tempestosi” sconfiggendo le “molte crisi d’identità” che l’hanno accompagnata negli anni.

Harry e Meghan Markle, invece, non sono riusciti a reggere pressioni ben più blande di quelle descritte. Stando alle indiscrezioni scagliate dai tabloid come bombe, la duchessa di Sussex non avrebbe mai digerito il suo ruolo da "eterna seconda" all'ombra di Kate Middleton. Il desiderio di primeggiare e l'ambizione - forse troppo marcata - sarebbero tra le cause degli attriti con la cognata. Per non parlare della continua fuga di Meghan dai paparazzi e dagli articoli di giornale diventati, per lei, quasi un'ossessione.

I Sussex si sono sentiti "perseguitati" da giudizi che la maggior parte dei reali, moderni e non, semplicemente ignora(va). Perché alla fine tutto questo fa parte del gioco.

Un gioco che ha delle regole ben precise. Loro volevano giocare, il gioco era bello. Ma mal tolleravano quelle regole. Hanno provato a cambiare, ma non è stato possibile. Le regole (e il pacchetto di corte) hanno vinto, loro no.

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