Ora Asia Argento molla il MeToo

In occasione della presentazione del documentario “Frida - Viva la vida”, l’attrice confessa: “Mi chiedo a cosa sia servito tutto quello che è successo”

Ora Asia Argento molla il MeToo

Asia Argento è stata tra le prime attrici a denunciare le molestie del produttore statunitense Harvey Weinstein. Finito al centro di un enorme scandalo sessuale, quello che è stato definito “l’orco di Hollywood” è stato accusato da star famose come Gwyneth Paltrow, Angelina Jolie, Rosanna Arquette, Ashley Judd, Kate Beckinsale, Salma Hayek.

Ora la figlia di Dario - dopo il clamore suscitato - affida ai microfoni dell’AdnKronos un’amara riflessione di ciò che ha conquistato il movimento MeToo, che ha scaricato l’attrice e regista romana dopo le accuse lanciate dal New York Times per le presunte violenze da parte di Asia sul giovane attore Jimmy Bennett. In occasione del lancio del documentario Frida - Viva la vida di cui è voce narrante, presentato in anteprima al Torino Film Festival ed evento speciale nelle sale italiane il 25, 26 e 27 novembre, la Argento si rifiuta di paragonare la rivoluzione dell’iconica pittrice messicana Frida Kahlo, pioniera del femminismo contemporaneo, a fenomeni come MeToo e Time’s Up.

Asia Argento: “MeToo? Ho pagato soltanto io”

Non possiamo comparare il tempo in cui è vissuta Frida a quello che succede oggi – spiega l’attrice –. Io ho provato a fare una rivoluzione e ad un certo punto mi sembrava di aver creato uno tsunami abbastanza forte. Però poi ci sono delle forze oscure così grandi oggi. Un tempo si sapeva chi era il nemico, oggi i nemici si nascondono molto bene”.

Il movimento ormai è nato da più di un anno per schierarsi apertamente contro gli abusi sistematici subiti sul posto di lavoro. Continua a denunciare ciò che accade, ma senza troppe conseguenze secondo l’attrice. “Quando io ho fatto una rivoluzione che ha acceso gli animi, soprattutto delle donne, perché era una rivoluzione femminile – dichiara la Argento –, alla fine ho visto che la storia non è una linea retta, è una spirale. È come un valzer: si fanno due passi avanti e uno indietro”.

Il tema delle molestie sul lavoro, non soltanto nel mondo dello spettacolo, riguarda personalmente l’attrice, che da anni lotta in prima persona per cambiare la mentalità patriarcale radicata nella cultura occidentale.

Le donne – conclude Asia – si sono ribellate al sopruso degli uomini sul lavoro, all’abuso di potere e ora negli Stati Uniti, da dove tutto è partito, stanno togliendo l’aborto in tanti stati. Mi chiedo a cosa sia servito tutto quello che è successo, di cui ho pagato le conseguenze più grandi... Più degli uomini”.

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