È un anno, il 2017, che si apre con un ritorno col botto, quello di Manuela Arcuri in tv. Il 13 gennaio in prima serata su Canale 5, a 13 anni dall'ultima edizione, torna la fiction ambientata in un salone da parrucchieri. E avrà un titolo da sequel, Il bello delle donne... Alcuni anni dopo. L'abbiamo appena vista al cinema con la commedia di Carlo Vanzina Non si ruba a casa dei ladri e dal 20 gennaio sarà persino a teatro con Bravi a letto, che debutta al Teatro Massimo di Palermo. La Arcuri, che lo vogliate o no, è un'icona. Regina degli anni duemila, in quegli anni conquistò tutto e tutti, trasmissioni, ruoli al cinema, paparazzi. Era l'emblema della prosperità, in un'epoca come quella, così lontana dalla crisi. E ora torna con una fiction di otto puntate e un cast d'eccezione, tra cui nomi storici come Giuliana De Sio e Massimo Bellinzoni e new entry come Claudia Cardinale, Anna Galiena, Barbara De Rossi, Alessandra Martines, Lina Sastri. «Interpreto Jessica, giovane romana, una ragazza piena di speranze che creda ancora negli uomini, infatti, manco a dirlo, viene fregata. È innamorata di Sam, che le porterà via il negozio. Così si coalizzerà con le altre donne. È una bella storia di solidarietà femminile».
Si è sganciata da ruoli drammatici come quelli de L'onore e il rispetto, Il peccato e la vergogna...
«Qui interpreto un personaggio dei nostri tempi, divertente, ironico. Ma vedrà, per me torneranno anche fiction come quelle, visto il successo che hanno avuto».
Ci parli di lei. Si sente diversa, dopo la nascita del suo Mattia, di due anni e mezzo?
«È stata un'esperienza molto forte, mi ha fatto capire il vero significato della parola amore. Ho sempre fatto un lavoro adrenalinico, emozionante, ma diventare madre è l'emozione più forte che si possa vivere. Mi chiedo come facessi prima, senza».
Vuole altri bambini?
«Per ora no, è talmente tanto impegnativo uno solo».
Mamma o no, lei rimane un' istituzione. C'è persino una statua a lei ispirata, sul Lungomare Porto Cesareo (Lecce). Per la verità, le sono state restaurate le natiche, per via dell'usura causata dai passanti.
«Dicono che porti bene toccarle il fondoschiena. Finché toccano quello di pietra e non il mio, va bene... A parte gli scherzi, mi ha sempre onorata l'idea di avere un omaggio del genere, da giovane e da vivente. E ho trovato vincente l'idea di quel Comune. Nonostante le polemiche, la mia statua ha portato tanto turismo in più in quella località».
A proposito, lei ultimamente è stata oggetto di una polemica. Avrebbe ricevuto 9mila euro per accendere un albero di Natale in piazza a Salerno..
«Credo la questione sia stata strumentalizzata. Per me è lavoro, ho accettato una proposta, come avrebbero fatto in tanti. Penso che quel Comune abbia fatto bene i suoi conti. Se ha pagato questa cifra è perché sapeva di avere un certo rientro».
Non la vive come un'esagerazione, in tempi di crisi?
«Non sono io a stabilire certi prezzi, ma non c'è nulla di cui stupirsi. Che aprano ben altri cassetti, molti personaggi beccano il doppio, per fare molto meno. Ogni cachet dipende dal valore del personaggio. Sinceramente questa polemica mi ha fatto sorridere, perché si voleva solo attaccare un'amministrazione comunale. Io non c'entravo granché».
A proposito di scelte forti, ha dichiarato a Oggi che per lei è finito il tempo di calendari.
«È stato giusto farli a vent'anni. Certo il mio era un po' spogliato, ma non volgare. Comunque oggi non avrebbe senso farlo, visto l'avvento del web. Ecco, invece prometto a chi mi segue che sbarcherò seriamente sui social, prossimamente».
Domani compirà 40 anni. Se pensa ai suoi esordi, ha superato la delusione per non essere stata scelta per Il Postino?
«All'epoca rimasi male, perché mi avevano illuso, ero molto avanti col provino. Ma ero troppo giovane per quel ruolo e presero la Cucinotta. Poi ho capito che nulla succede per caso. Avevo 17 anni e se mi fossi bruciata? Oggi ho una carriera meravigliosa e ho solo un sogno.
Quale?
«Fare un film con Tornatore. Un regista valorizza le donne».
Domanda spinosa. Cosa prova nel vedere il suo nome legato al processo Tarantini?
«Non mi sono mai espressa a riguardo, perché è una storia lunga, molto spinosa, complicata. Ormai mi sono fatta una corazza, ho capito che è molto facile attirare l'attenzione sfruttando un nome come il mio. Sono stata tirata in mezzo, tra tante falsità che riguardavano me e altri soggetti».
Sincera: cosa pensa di se stessa come attrice?
Che non si finisce mai di imparare. Mi sento a metà della mia carriera, e ogni giorno miglioro».
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