Paola Cortellesi: "Così divento l'antipatica detective Petra"

Le investigatrici non sono numerose; e le poche di fama tendono a ricalcare i cliché dei più titolati colleghi maschi

Paola Cortellesi: "Così divento l'antipatica detective Petra"

Le investigatrici non sono numerose; e le poche di fama tendono a ricalcare i cliché dei più titolati colleghi maschi. A giudicare da come la descrivono, sembra che Petra detective di Barcellona inventata dalla scrittrice Alicia Giménez-Bartlett e traslocata a Genova per la serie Petra, da stasera su Sky con Paola Cortellesi - non si discosti troppo dal tipo maschile dell'investigatore ruvido e controcorrente (genere Rocco Schiavone, per intenderci) che oggi piace di più.

«Fuori dagli schemi, anticonvenzionale, dice sempre quello che pensa; è perfino antipatica - la descrive l'attrice, facendo appunto tutto l'elenco dei cliché maschili di successo -. Se poi la sceneggiatrice Giulia Calenda aggiunge altri cliché, stavolta femministi - «Petra è una donna libera, non vuole legami, sceglie di essere sé stessa smettendola di mediare con tutti: è la donna che tutte vorremmo essere»- il dubbio che il luogo comune sfiori questo nuovo personaggio ti assale. Fortuna che la Cortellesi chiarisce: «Petra non mi somiglia affatto. Se non nell'ironia. Così posso vivere nella finzione quel che nella realtà non sarò mai». E la regista Maria Sole Tognazzi: «Sul set era bellissimo sentire Paola, che è sempre un angelo, finalmente rispondere male a tutti». Di sicuro le parolacce di Petra sono già costate uno spettatore: «Mia figlia di sette anni conferma la Cortellesi - Questa non è una serie per bambini».

Accanto alla bisbetica detective il collega maschio vecchio stile Antonio Monte, cioè Andrea Pennacchi, e la città di Genova, che sostituisce la Barcellona dei libri: «Una scelta che all'inizio mi lasciava scettica ammette l'autrice Giménez-Bartlett- Ma quando ho visto la

città l'ho trovata perfetta, in equilibrio fra modernità e tradizione». Il prodotto finale «più largo, più semplice, meno iper-complesso». Ma come: la Rai fa di tutto per imitare Sky, e ora Sky si mette ad imitare la Rai?

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