Le parole che non ti ho detto, così la censura stava per bloccare il film

Le parole che non ti ho detto è un'intensa storia d'amore tra due persone che avevano smesso di credere al vero amore: peccato che la realizzazione del film sia andata incontro a un tentativo di censura

Le parole che non ti ho detto, così la censura stava per bloccare il film

Le parole che non ti ho detto - che andrà in onda questa sera alle 23.54 su Rete 4 - è la pellicola con Kevin Costner e Robin Wright che è stata tratta dal romanzo omonimo firmato da Nicholas Sparks, autore molto amato dal mondo della settima arte. Dai suoi romanzi, infatti, sono stati tratti numerosi film come Le pagine della nostra vita, I passi dell'amore e Come un uragano.

Le parole che non ti ho detto, la trama

Theresa Osborne (Robin Wright) è una donna che sembra in qualche modo aver perso fiducia nel vero amore. Separata dal marito, Theresa vive con il figlio Jason: di punto in bianco la donna decide di concedersi una vacanza, nella speranza di togliersi dalle spalle il fardello di una vita quotidiana piena di difficoltà. Mentre è al mare, durante una seduta di jogging, Theresa si imbatte in una bottiglia arenata sulla spiaggia, all'interno della quale c'è una lettera destinata a una certa Catherine. Incapace di resistere alla tentazione Theresa legge quella lettera e le parole che vi sono scritte sopra fanno da balsamo alle sue vecchie ferite. Decisa a trovare l'autore della missiva, Theresa porta la lettera al Chicago Tribune, il giornale dove lavora come ricercatrice. Quando il suo direttore pubblica un articolo incentrato proprio sulla lettera nella bottiglia, Theresa riesce a ottenere il nome di un uomo, Garrett Blake (Kevin Costner), che vive fabbricando barche e che potrebbe essere proprio l'uomo che Theresa sta cercando. Tra i due nasce un sentimento che viene messo in pericolo sia da una vecchia ferita non ancora cicatrizzata, sia dall'omissione di alcuni dettagli.

Così il film ha rischiato la censura

Le parole che non ti ho detto è un film drammatico sulle seconde possibilità e sulla capacità di amare anche dopo le tragedie e i cuori spezzati. È dunque un film che, pur rientrando nel genere melodrammatico, voleva veicolare messaggi di speranza e positività, un invito a non abbattersi nelle difficoltà. Per ottenere questo risultato, comunque, la Warner Bros. e tutta la produzione del film con Kevin Costner dovettero affrontare non pochi problemi. Il più importante dei quali fu un tentativo di censura da parte del consiglio cittadino della città che era stata scelta come location per le riprese.

Come racconta il sito dell'Internet Movie Data Base, i produttori avevano scelto come base del film l'isola di Tangier, in Virginia. Tuttavia i membri del consiglio cittadino chiesero di poter leggere lo script prima di dare i permessi necessari per girare. Una volta letta la sceneggiatura, con un voto di sei a zero, i consiglieri dissero che il film conteneva linguaggio osceno, scene di sesso e scene con dell'alcol che avrebbero potuto danneggiare la reputazione della comunità di circa 700 membri che loro rappresentavano. I consiglieri chiesero allora che la sceneggiatura di Le parole che non ti ho detto venisse riscritta secondo i valori cristiani e cattolici della cittadina, altrimenti era impensabile poter concedere i permessi per far partire le riprese. Come racconta il The Washington Post, il sindaco di Tangier commentò così il fatto: "Il nostro consiglio cittadino è composto da persone cristiane. Semplicemente, non potevamo accettare quella sceneggiatura." Un membro del consiglio, sempre secondo il Washinton Post, ha detto: "Il film, in effetti, è davvero ben fatto.

Ma ci sono delle cose al suo interno, come usare il nome di Nostro Signore invano che semplicemente non possiamo accettare e che non aggiungono niente alla sceneggiatura." La Warner Bros, tuttavia, non acconsentì alla censura e decise di spostare le riprese, con il massimo disappunto dei cittadini dell'isola di Tangier.

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