Patrick Melrose conta ‘solo’ cinque episodi, di un'ora circa ciascuno, ma cinque episodi alla fine si rivelano esaustivi per raccontare cinque stagioni della sofferta vita di Patrick Melrose. La serie, prodotta da Showtime e in Italia trasmessa da Sky Atlantic dal 9 luglio, è basata su cinque romanzi semi autobiografici dello scrittore inglese Edward St Aubynd.
Il protagonista di Patrick Melrose è Benedict Cumberbatch il quale non si smentisce e ci regala un’interpretazione superlativa in un ruolo drammatico colorito da ironia British con tendenze suicide che fanno di questa serie, a tratti, una dark comedy. Ad esempio, una frase, tra le tante, che sentirete uscire dalla bocca del protagonista e che ne fanno un Oscar Wilde contemporaneo: “Senza amarezza, cinismo, sarcasmo, snobismo e disprezzo per me stesso, potrebbe non rimanere più nulla”.
Di cosa tratta Patrick Melrose? La serie racconta cinque diversi periodi della vita di un uomo, dall’infanzia all’età adulta, in cui viene mostrata la dipendenza da alcol e droghe quale conseguenza degli abusi subiti in gioventù da parte del padre. Soprusi taciuti che hanno trovato sfogo in dipendenze le quali, a loro volta, hanno alimentato i mostri del passato. Un circolo vizioso che ha reso la vita di Patrick Melrose una fuga continua.
Attenzione: il primo episodio può trarre in inganno. Si può pensare di essere di fronte ad una serie tv irriverente che racconta le dipendenze di un cinico inglese ben vestito catapultato a New York per la morte del padre. La scena del protagonista in terra, che si contorce, in preda ai fumi dell’alcol e dei farmaci ci ricorda Leonardo Di Caprio in Wolf of Wall Street. Ma Patrick Melrose non è quel tipo di storia. Con il finire della puntata, e con la seconda, si capisce che la serie ha molto altro da dire e che non è solo un’esercizio di stile.
Nel raccontare la vita di Patrick, la serie mostra anche il decadimento di una famiglia del ceto aristocratico inglese, dove frasi come “il meglio o niente” sono il leitmotiv di persone perfide e meschine nei confronti del prossimo, familiari compresi.
Ma anche l’occhio vuole la sua parte.
Quindi, oltre al grande peso della sceneggiatura, Patrick Melrose ci impacchetta tutto questo con immagini perfettamente simmetriche alla Wes Anderson, una colonna sonora con brani come Wild world di Cat Stevens o Tender dei Blur e il portamento e lo stile di Benedict Cumberbatch, un gigante nato per questi ruoli.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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