È peggio avere un cattivo odore o essere nipote di Mussolini? Il dilemma dall'altra sera incuriosisce gli spettatori di Barbara d'Urso. Sì, perché, in pochi minuti, due scoop su Patrizia De Blanck sono stati rivelati a Live di Canale 5. Il primo: la presunta contessa, attuale concorrente del Grande Fratello Vip, di mestiere personaggio televisivo, non apprezzerebbe tanto la doccia: «a Roma lo sanno tutti», si discetta in studio. Il secondo: la presunta contessa sarebbe nipote del Duce. Secondo un'intervista rilasciata tempo fa (nel 2005) dalla De Blanck medesima a Oggi e riesumata da un giornalista del settimanale, Giangavino Sulas che l'ha racconta in diretta, lei sarebbe figlia illegittima di Asvero Gravelli, noto gerarca fascista, a sua volta presunto figlio naturale del Duce. Pure questo «a Roma lo sanno tutti». Patrizia all'anagrafe è figlia riconosciuta (non biologica) di Guillermo de Blanck y Menocal: che sia un conte è messo in discussione, ma questa è un'altra storia.
Dunque, che il dittatore abbia sparso figli un po' ovunque è noto, che Gravelli fosse uno di questi non è provato, come pure che a sua volta la concorrente del Gieffe ne sia figlia. Ma, alla fine, poco importa: nel mondo del Grande Fratello e di Live va tutto bene purché si faccia spettacolo. Ultimamente, poi, il fantasma del dittatore aleggia in parecchi show d'intrattenimento: dalla vera nipote Alessandra che balla sul primo canale a Fausto Leali che si lascia andare a commenti azzardati sul fatto che «Ha fatto anche delle cose per l'umanità» (e che ieri sera in puntata è stato invece punito per la frase «Nero è un colore, negro è la razza»).
Comunque, il primo scoop, se la De Blanck si lavi o meno, è più facile da verificare del secondo. I dati anagrafici indicano che Asvero, diventato fervente esponente del fascismo intransigente e direttore della rivista Antieuropa, è nato a Brescia il 30 dicembre 1902 quando Mussolini aveva appena 19 anni. «Data la enorme quantità di rapporti fugaci, frettolosi e rapaci che Mussolini aveva, non si può escludere che pure Gravelli fosse suo figlio, non c'è la prova che lo sia come non c'è la prova del contrario - ci spiega lo storico Roberto Chiarini, che si presta cortesemente a rispondere a quesiti televisivi imperscrutabili nel mondo accademico - Il Duce, si sa, aveva una visione corsara e ladra del sesso, non era solo uno sciupafemmine, era violento. Ne aveva fatto uno stile di vita. E da giovane ovviamente lo era ancora di più. Le sue donne, oltre a prenderle con forza, le voleva solo per sé. Come ha fatto con l'Italia intera, del resto».
Che sia o meno la nipote, la De Blanck nella rispolverata intervista del 2005 raccontava: «Io e Dario (il fratello) non ci vergogniamo certo del nostro vero padre, un uomo onesto (era un gerarca!), coltissimo, che tutti indicavano come il figlio segreto di Mussolini». Spiegava Dario che conservava del presunto papà biologico fotografie, lettere e poesie: «Nella Roma bene il fatto che Mussolini fosse il padre di Gravelli era dato per scontato. I Gravelli a Predappio possedevano una tipografia frequentata dal Duce che rimase colpito dalla bellezza della moglie del proprietario e dal loro breve incontro nacque Asvero». E continua: «È certo che Mussolini fosse quasi un angelo custode per nostro padre, godendo della sua incondizionata fiducia. Basti pensare che abitava in via Cornelio Celso, a pochi metri da Villa Torlonia, la residenza ufficiale, in modo da poterlo raggiungere a qualsiasi ora». La De Blanck aggiunge: «Da bambina ricordo un signore dolce e sorridente che veniva farci visita.
Mi prendeva in braccio, mi coccolava e quando mi lasciava aveva lo sguardo malinconico. Se chiedevo alla mamma chi fosse, lei rispondeva che era un amico simpatico». Gravelli è morto nel 1956, portando con sé il segreto di famiglia. Se segreto era
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