Da più di 50 anni la Pfm gira il mondo con i suoi concerti, prima tra tutte le band italiane di progressive a trionfare in America e in Giappone dove sono oggetto di culto e conservano un seguito importante proprio come tutte le band che hanno segnato la storia del rock. E questo ensamble italiano ci è riuscito proprio nel campo più difficile: il rock. Franz Di Cioccio (eletto a Londra tra le 50 icone più importanti della storia del rock) non ha intenzione di mollare e la Pfm - che ha chiuso il tour «Anniversary» poco prima del Covid - ha ripreso il suo giro di concerti, iniziato lunedì 26 luglio e destinato a durare fino al primo settembre, chiudendosi con lo show in Piazza Duomo a Prato. Tutti concerti dedicati ai 50 anni dalla prima pubblicazione del disco La buona novella, l'album inciso con Fabrizio De Andrè. Con il cantautore genovese la band ha avuto un lungo e proficuo rapporto, come racconta Di Cioccio: «Sì, all'inizio, nel '70-'71, ci chiamava per accompagnarlo poi, dopo un nostro tour americano, suonammo a Tempio Pausania, vicino a casa sua e lui, che non aveva la patente, chiese ad un pastore di accompagnarlo a vedere lo show». Così inizia una collaborazione-leggenda della musica italiana: «Abbiamo passato un po' di tempo insieme e, devo ammettere, si è creata una certa alchimia. Io gli ho detto: Avviciniamo i generi, facciamo come Jackson Browne con gli Eagles o Bob Dylan con The Band», e così tutto ebbe inizio». Viene da chiedersi cosa significhi oggi la «buona novella»: «È un messaggio sempre attuale, perché è una allegoria che attraverso la storia ci fa capire il presente. C'è Gesù che è il più grande rivoluzionario della storia, e quindi i suoi racconti spiegano il passato e il presente. Bisogna tener presente che si parla dei vangeli apocrifi, non di quelli nati dall'ufficio stampa del Paradiso». La Pfm ha le idee chiare su quali siano i brani prediletti: «Il testamento di Tito ha delle parole insuperabili, andate a rileggerle».
La Pfm è nota per le sue strabilianti performance dal vivo: «Non ci risparmieremo. Il concerto sarà diviso in quattro quadri diversi. Prima festeggiamo i 50 anni de La buona novella, poi riprendiamo il meglio del nostro repertorio. Rifaremo anche il Guglielmo Tell che ormai è diventato un nostro marchio di fabbrica perché il nostro sound nasce dal rock, dal jazz, dal progressive, dalla classica e da ogni genere.
Non per la gloria, ma per condividere emozioni con il maggior numero di persone».Cinquant'anni e passa di musica sempre sulla breccia: «Beh, l'anno scorso con l'album Emotional Tattoo siamo stati premiati a Londra e, a ottobre, uscirà il nuovo disco, una bomba, vedrete».
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