È blues perché nasce dalla terra e perché è suonato col cuore e con l'anima da artisti italiani che la sanno lunga sulla storia della musica popolare. Sono Francesco Piu e Breezy Rodio, artisti molto diversi tra loro ma che corrono su strade parallele. Piu è tornato nella sua Sardegna, nell'azienda agricola Nure di Santa Maria La Palma, dalle parti di Alghero, e tra le vigne ha messo insieme una band di fedeli amici (Gavino Riva al basso, Giovanni Gaias alla batteria, Gianfranco Marongiu alle percussioni, Gianmario Solinas alle tastiere più quattro voci femminili ai cori) ed è ripartito dalle radici incidendo The Cann O' Now Sessions (chiaro il riferimento al vino locale Cannonau), un disco che incrocia il funky (In the Cage of Your Love), il gospel e lo spiritual (Hold On e la coinvolgente Mother), la ballata blues rock (Trouble So Hard e Crumbles Stones, condotta dall'armonica) e un paio di traditional (Black Woman e Turn Me Round) riscoprendo il passato e trasportandolo nell'attualità.
È un piccolo manuale di blues di Chicago, invece, l'album Sometimes the Blues Got Me, dell'ottimo chitarrista e cantante Breezy Rodio. Al secolo Fabrizio Rodio, è nato a Roma e si è trasferito prima a New York e poi a Chicago, dove ha inciso parecchi dischi e suonato negli album di Linsey Alexander.
Rodio spazia dal folk blues ai suoni elettrici al soul e persino al doo wop tra brani originali e riletture di B.B. King e Albert King con una band multietnica che annovera il pianista Sumito «Ariyo» Ariyoshi, l'organista Chris Forman e la sezione ritmica di Light Palone e Lorenzo Francocci.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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