"Com'era bello Garko". Si era prodotta in una serie di apprezzamenti nei confronti di Gabriel Garko su Facebook, l'attore che aveva interrogato in qualità di pm titolare dell'inchiesta sull'esplosione della villetta di Sanremo nella quale Garko era rimasto ferito poco prima del debutto al Festival della Canzone italiana. Un po' troppo per i colleghi di Barbara Bresci, secondo cui il pubblico ministero si era sbilanciata eccessivamente nei commenti sul social network, sottolineando le qualità e la bellezza dell'attore e difendendolo addirittura a spada tratta quando sui media fece la comparsa il gossip sulla presunta omosessualità dell'attore. Un atteggiamento che non era passato inosservato sia nella procura di Imperia, sia fra gli addetti ai lavori del Festival, che avevano segnalato il caso all'autorità competente.
Il risultato? Come spiega Repubblica, Giuseppa Geremia, procuratore capo, "ritenendo inopportune le esternazioni della collega per questioni attinenti al decoro e all'equilibrio della professione nonché potenzialmente dannose per il 'prestigio dell'istituzione giudiziaria', convocò la collega comunicandole che il fascicolo dell'inchiesta sull'esplosione le era stato tolto e affidato al procuratore aggiunto Maria Grazia Pradella, da pochi mesi a Imperia".
Una decisione contestata da Bresci, che aveva fatto ricorso, e che ha portato la Sezione Disciplinare del Consiglio Superiore della Magistratura ad aprire un procedimento nei suoi confronti all'inizio del marzo scorso. "Il 'processo' - spiega ancora Repubblica - stabilirà se abbia violato l'obbligo di 'continenza', uno dei doveri del magistrato o se invece abbia esercitato legittimamente un proprio diritto".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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