Professione pubblico tv Quando lo spettatore è promosso opinionista

Professione pubblico tv Quando lo spettatore è promosso opinionista

Una volta tutto si limitava a qualche manina che faceva «ciao» verso la telecamera. Inquadrato fuggevolmente, il pubblico degli studi tv acciuffava al volo l’occasione di salutare la mamma a casa. E tutto finiva lì. Ma nella tv d’oggi, dove protagonista è proprio la gente qualsiasi (meglio se priva di competenze specifiche), potevano rimanere quei muti spettatori anonimi a fare da tappezzeria? Ecco allora nascere un nuovo personaggio tv: il «pubblico parlante». Sbalzati dalle retrovie dell’inquadratura all’onore del primo piano, gli spettatori in studio sono chiamati a dire la loro in programmi come Forum, Uomini e donne, Amici, Unomattina, Pomeriggio Cinque, L'Arena di Giletti. Una «rivoluzione copernicana» dei ruoli tv che finisce per farne degli indispensabili - e talvolta imprevedibili - protagonisti.
«Noi abbiamo deciso di dare la parola al pubblico comune perché stufi dei soliti esperti saccenti - spiega Carlo Raspollini, ideatore di Storie Vere (lo spazio di Unomattina guidato da Georgia Luzi e Savino Zaba) -. Il telespettatore non ne può più di risse tra i soliti soloni, sempre gli stessi, pronti ad accapigliarsi in tutti i talk. Così da noi esperti sono seduti in mezzo al pubblico, non davanti, e non hanno più spazio di loro, perché contano esattamente come loro». Selezionati con appositi casting (richieste cultura media e capacità comunicativa), contrattualizzati come «figuranti speciali» (compenso dai 30 ai 50 euro quotidiani: il che spiega la prevalenza di pensionati e studenti fuori sede), istruiti su modi e atteggiamenti (niente abiti discinti, niente pubblicità indiretta, niente parolacce), gli spettatori parlanti assomigliano fatalmente al programma in cui compaiono. «A L'Arena abbiamo voluto studenti delle facoltà di Scienze delle Comunicazioni - conferma l’autore Fabio Buttarelli - perché lo richiedeva il livello dei temi trattati». Casalinghe, disoccupati e nonni dalla magra pensione, invece, a Forum: «Il nostro show è nazionalpopolare - spiega l’ideatore, Italo Felici - Così il nostro pubblico deve riconoscersi nella varia umanità che si presenta alla sbarra. E che li guarda da casa». Inutile sottolineare, infine, quanto le ossigenate signore parlanti di Uomini e donne condividano lo stile dei tronisti della De Filippi; o quanto i vociferanti adolescenti di Amici (ma oggi ridotti al silenzio) smaniassero di emulare le star del talent show. Per non dire di quando il figurante assurge a ruolo di vero personaggio: come nel caso dell’ormai popolare Tina Cipollari. «Cosa chiediamo alle nostre persone qualunque? - riflette Felici -: di essere loro stesse». Precisamente quanto fanno a Forum, da cinque anni, gli ormai conosciuti «spettatori parlanti» di Rita Dalla Chiesa. Assortiti secondo un’accorta tipologia da commedia dell’arte, che Felici giura casuale ma che fa troppo da specchio al pubblico, per non apparire studiata. «C’è Turchese, la ragazza-bene, con funzione da moderata femminista. C’è Arnaldo, il cinico, quello che va sempre controcorrente. C'è Alessio, “il ragazzo di borgata”, che esprime giudizi tranchant. C'è Alex, il giovanottone impulsivo e sciupa femmine, che vuole tutto e subito». La misura della popolarità di «tipi» tanto caratteristici è data, al solito, da internet: YouTube ne offre i più curiosi interventi. Accalorati, impetuosi pur sapendo che la metà dei contenziosi di Forum, anche se reali, sono recitati da attori? «Lo sanno ma se lo dimenticano. La voglia di prendere parte è troppo forte». Specchio del pubblico da casa, anche in questo. Giacché quando il microfono è in mano al «pubblico parlante» il rischio (o lo scopo?) è lo sconfinamento nel protagonismo. «Noi non vogliamo farne dei personaggi - assicura Felici - Anche se, fatalmente, lo diventano». «In questo il potere della tv è devastante - nota Raspollini -. Quando cominciano ad atteggiarsi con superiorità, vuol dire che la gente per strada comincia a riconoscerli. E allora cominciano i guai». Come sa bene Massimo, detto «il profeta» (cita spesso le Sacre Scritture) allontanato da Forum «a causa del suo protagonismo». O l’ormai famosa (grazie a Striscia la notizia) signora Domenica, casalinga calabrese che ha perso la brocca in diretta tv. «S’era dimenticata che c’era una telecamera a riprenderla.

E s’è accapigliata con una collega del pubblico “"parlante”, al punto da svenire in scena». Svenimento autentico? O «televisivo» anche quello?. «Non me lo faccia dire. Non voglio essere tanto cattivo da supporre il peggio».

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