Quando il dramma è avvincente

In scena all'Orologio di Roma la terza parte della «Trilogia» di Francesco Frangipane

Laura ManciniUna trilogia teatrale incentrata sull'argomento della morte potrebbe non sembrare quanto di più invitante, di primo acchito. La Trilogia di Mezzanotte, che ha visto iniziare la collaborazione tra l'autore Filippo Gili ed il regista Francesco Frangipane nel 2011, smentisce, però, ogni sospetto di dover assistere a rappresentazioni pesanti o noiose. Lo dimostra l'ultimo capitolo, L'ora accanto, in scena al Teatro dell'Orologio di Roma fino al 14 febbraio prossimo, che sarà seguito dalle repliche dei due precedenti spettacoli, Dall'alto di una fredda torre e Prima di andar via.

In questo lavoro, infatti, si concentra tutto il meglio che si possa desiderare in una rappresentazione teatrale: l'idea «geniale», originalissima, sulla quale è imperniato un testo di incredibile realismo che permette di immedesimarsi costantemente coi personaggi e sa gestire tanto i battibecchi tra fratelli, quanto i semplici scambi di battute - di una delicatezza disarmante - tra marito e moglie; la regia, che alterna sapientemente momenti di velocità furiosa, nei ragionamenti, nei gesti, nel susseguirsi di battute, ricordi, emozioni, ad altri di tensione emotiva palpabile, a silenzi mai vuoti. Infine, un cast di impressionante bravura contribuisce alla riuscita dello spettacolo.

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