Difficilmente Donald Trump userà, nuovamente, una canzone dei Queen nei suoi post social. La band britannica ha fatto rimuovere al presidente degli Stati Uniti un video social contenente uno dei loro brani più famosi, "We will rock you". Lo scorso 10 ottobre Trump aveva, infatti, pubblicato sul suo account Twitter un video intervento della sua campagna elettorale, accompagnando il filmato con la celebre canzone dei Queen.
Un gesto che non è piaciuto a Brian May e Roger Taylor, attuali componenti della band, che hanno emesso una "takedown notice", un avviso di rimozione per contenuti giudicati illegali. Il Tycoon (o meglio un membro del suo staff) ha così dovuto rimuovere il video da Twitter per violazione del copyright. Il portavoce dei Queen ha spiegato le motivazioni dei musicisti alla rivista Buzzfeed: "Il gruppo aveva già avviato la procedura per mancato utilizzo del copyright per la canzone dei Queen nella campagna di Trump. Il video non rimarrà per molto online". E così è stato: poche ore dopo il filmato non era più visibile.
La presa di posizione dei Queen non è però nuova. Già nel 2016 la band inglese aveva intimato a Trump di non utilizzare un altro brano famosissimo, "We are the champions", nella sua campagna elettorale. Sembra però che i Queen non siano i soli.
Agli inizi di ottobre anche i Nickelback hanno accusato Trump di violazione del copyright per aver usato "Photograph" in un video di propaganda politica, mentre in estate Prince ha accusato il Tycoon di aver utilizzato "Purple Rain" durante una manifestazione a Minneapolis. Un "vizietto" che sembra essere ancora più vecchio, visto che nel 2015 gli Aerosmith e nel 2016 la famiglia di Pavarotti vietarono a Donald Trump di usare loro brani per la sua campagna elettorale.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.