New YorkMancano meno di cento giorni alle elezioni per la Casa Bianca e tutti i canali televisivi Usa straripano di spot velenosi. Intanto l'industria televisiva e cinematografica fa la sua parte e lancia una sfilza di serial incentrati, appunto, sulla politica. E siccome il mondo dei network televisivi, con qualche rara eccezione, è largamente pro Obama, le sceneggiature spingono gli ascoltatori a credere ancora alle promesse che il candidato democratico aveva fatto nel 2008 alla nazione. Le nuove serie, comunque, sono sapientamente intessute di riferimenti alla realtà e ai retroscena politici dell'élite di Washington; e gli americani se ne appassionano, come se potessero finalmente scoprire cosa si nasconde dietro le porte del Campidoglio.
In testa alla lunga lista c'è Political Animals, i cui ascolti sono alle stelle. La serie ricorda agli americani che nel 2008 i democratici avevano una scelta: eleggere Hillary Clinton invece del primo presidente nero della storia. La protagonista difatti, interpretata da Sigourney Weaver, è il consigliere per la sicurezza nazionale. Suo marito (l'attore Ciaran Hinds), è l'ex presidente, che l'ha riempita di corna e che lei, tra gli applausi dei telespettatori, abbandona chiedendo il divorzio. C'è poi un figlio problematico, drogato e gay, interpretato da Sebastian Stan. A sostenere le scelte politiche della Weaver è una giornalista premio Pulitzer (Carla Cugino): somiglia proprio a Maureen Dowd del New York Times.
I serial più vivaci hanno come protagoniste figure femminili. In Chasing the hill, l'attrice Robin Weigert interpreta un deputato democratico impegnato in una difficile campagna elettorale. Grande rivale è la ricchissima repubblicana Samantha Clemons: molte le similitudini, al femminile, tra Romney e Obama. A novembre arriverà in Italia, su FoxCrime, Scandal, in cui Olivia Pope, ex direttore delle comunicazioni della Casa Bianca, gestisce crisi e scandali (e qualche volta li insabbia). È bella e intelligente e protegge l'immagine pubblica delle élite della nazione, tutelandone i segreti. Il suo personaggio è una trasposizione della consulente preferita di Obama, Valerie Jarrett, che nella realtà rischia di affossare l'immagine del presidente. I produttori di Scandal corrono ai ripari, creando Olivia, personaggio di un'intelligenza (e fascino) superiori. La Jarrett, a dire il vero, è una mina dal punto di vista politico, capace di influenzare i coniugi Obama come non mai nella storia; ed ecco che Hollywood corre a fare damage control, con il personaggio di Olivia - che vorrebbe lasciare il proprio passato alle spalle, ma non può soprattutto perché quel passato vive ancora fra le mura della Casa Bianca. E mentre il serial intitolato The newsroom continua a tirare colpetti ai repubblicani, attaccando anche i fratelli Koch, grandi sostenitori del Tea Party, Parks and Recreation è una commediola su una donna democratica senza macchia né paura, interpretata da Amy Poehler (che aveva interpretato Hillary Clinton durante una puntata di Saturday Night Live) che si avventura nella politica locale di un paesino dell'Indiana.
1600 Penn offre un ritratto della vita della famiglia presidenziale, con l'attore Bill Pullmann nei panni del tipo di uomo che gli americani vogliono come leader: solido e orgoglioso di se stesso. Ma accanto a lui c'è la sua seconda moglie (Jenna Elfman): intelligente e attraente, ma in lite con i figli di primo letto del presidente.
Basta così? No, quest'autunno, su Raitre, arriverà Game Change, il telefilm sulla fallita scalata di Sarah Palin alla vice presidenza.
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