"Questa vittoria è per tutti gli ucraini". All'Eurovision trionfano i Kalush Orchestra

I Kalush Orchestra sono i nuovi eroi dell’Ucraina. Loro hanno vinto, sul palco dell’Eurovision a Torino, la guerra della solidarietà planetaria

"Questa vittoria è per tutti gli ucraini". All'Eurovision trionfano i Kalush Orchestra

"Questa vittoria è per tutti gli ucraini. Slava Ukraini, gloria all’Ucraina!”. I Kalush Orchestra sono i nuovi eroi dell’Ucraina. Loro hanno vinto, sul palco dell’Eurovision a Torino, la guerra della solidarietà planetaria. Uno schiaffo a Putin. E tutta l’Ucraina ieri notte ha cantato con loro “Stefania”, il brano dedicato alla madre dal frontman della band Oleh Psiuk e diventato il simbolo della madrepatria. La loro vittoria è un’invocazione mondiale a fermare i carri armati.

“Noi continueremo a combattere e combatteremo fino alla fine”, ha detto Oleh Psiuk nella sala stampa del PalaOlimpico pochi minuti dopo la proclamazione della vittoria. Con la musica. Ma anche con le armi. “Ringraziamo tutti quelli che hanno votato per noi -ha continuato -. Ogni vittoria in questo momento è di grandissima importanza per il nostro paese. Ogni aspetto della nostra cultura è sotto attacco e noi siamo qui per dimostrare che è viva”. “Non ho potuto parlare con Zelensky”, risponde a chi gli chiede se il presidente ucraino gli ha fatto le congratulazioni e neanche “con mia madre (cui è dedicata la canzone “Stefania”) , ci siamo solo messaggiati e mi ha detto che è orgogliosa e felice per me”.

Già nelle prossime ore i ragazzi della Kalush ripartiranno per il loro paese perché hanno avuto un permesso speciale dal Governo per uscire dall’Ucraina solo per pochi giorni. Lì Oleh gestisce un’organizzazione che porta medicinali ai malati. Un membro della loro band è al fronte. Si portano dietro un consenso gigantesco. Mai in nessuna edizione nella storia dell’Eurovision il televoto era stato così alto per un cantante. Un giudizio popolare che ha ribaltato la classifica degli esperti (cinque per ogni nazione) che avevano fermato l’Ucraina al quarto posto. Un’onda emotiva che è andata molto al di là del valore qualitativo della canzone, che comunque ha un ritmo che rimane nelle orecchie.

La band ha rischiato anche l’esclusione. Da regolamento Oleh non avrebbe potuto pronunciare sul palco le parole urlate al termine del brano: “Aiutate l’Ucraina, aiutate Mariupol”. Ma l’Ebu (European Broadcasting Union) l’ha ritenuto un messaggio umanitario e non politico. “La situazione è così drammatica che abbiamo rischiato l’espulsione, ma dovevamo farlo”. Grazie alle vittoria dei Kalush il prossimo anno l’Eurovision si dovrebbe svolgere in una città ucraina, spetta al paese vincitore l’organizzazione. Chissà se ci saranno le condizioni. Certamente mezzo mondo si metterà ad aiutare il governo a costruire l’evento. Loro ne sono certi: “L’Eurovision si terrà nella nostra nazione integra, ricostruita, prospera e felice», ripetono come un mantra. Speriamo.

Anche il leader ucraino ha festeggiato la vittoria sui social: "Il nostro coraggio impressiona il mondo, la nostra musica conquista l'Europa. L'anno prossimo l'Ucraina ospiterà l'Eurovision. Per la terza volta nella sua storia.

E credo non per l'ultima volta", ha scritto Zelensky sui suoi social. "Faremo di tutto - ha aggiunto - per accogliere i partecipanti e gli ospiti a Mariupol. Libera, tranquilla, restaurata! Grazie per la vittoria della Kalush Orchestra e a tutti quelli che ci hanno votato".

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