La Rai fisserà un tetto di 240mila euro per i contratti di collaborazione e consulenza artistica, introdotto dall'art 9 della legge 198/26 ottobre 2016. Il cda di viale Mazzini ha dato mandato al direttore generale, Antonio Campo Dall'Orto, di applicare il limite ai contratti con la tv pubblica. La mossa però potrebbe saltare, qualora il parere richiesto dalla Rai ai ministeri competenti (Mise ed Economia) dovesse bloccare il provvedimento. Ma poniamo il caso che il tetto vada in porto. Chi ne subirebbe le conseguenze? Molti i vip della tv. Tra i più famosi citiamo Fabio Fazio, Carlo Conti, Flavio Insinna, Antonella Clerici, Amadeus, Bruno Vespa, Massimo Giletti, Piero e Alberto Angela, Lucia Annunziata.
Il tentativo, si legge in una nota della Rai, è quello di "proteggere l'azienda dalle pesanti ricadute che un'applicazione immediata del limite retributivo sulle collaborazioni artistiche avrebbe avuto sull'intero equilibrio aziendale, sulla sua redditività e capacità di operare sul mercato. Date tutte queste premesse, nel protrarsi di una pericolosa indeterminazione nell'interpretazione della legge, il Consiglio ha dato mandato al direttore generale di procedere all'applicazione del limite a far data dal mese di aprile se, nel frattempo, non sopravverranno i richiesti elementi interpretativi".
Il tema, com'è facilmente intuibile, è molto delicato, tenuto conto che in un clima pre-elettorale pochi avrebbero voluto sbilanciarsi, mettendo nero su bianco un'interpretazione secca della legge. Di contro, però, pare che negli ultimi giorni ci siano state intense comunicazioni fra il ministero dello Sviluppo economico e il Tesoro. Una delle soluzioni al vaglio era questa: distinguere fra serate evento (i cui compensi artistici andrebbero esclusi dall'applicazione rigida della norma e quindi dal tetto) e programmazioni artistiche che possono configurare collaborazioni coordinate e continuative.
Il Cca Rai ha inoltre approvato all'unanimità il budget di Gruppo Rai per il 2017, illustrato dal dg Campo Dall'Orto. "Le proiezioni economiche evidenziano, nonostante la contrazione delle risorse pubbliche per circa 120 milioni di euro per effetto della riduzione dell'importo unitario del canone ordinario da 100 Euro a 90 Euro, un risultato economico in sostanziale pareggio e un livello di indebitamento finanziario netto allineato al valore previsto per il 2016.
In questo contesto di minori risorse, il segno positivo della gestione operativa e il sostanziale pareggio previsto derivano dagli interventi di razionalizzazione impostati nell'area dei costi e degli investimenti di Gruppo, per un valore complessivo di oltre 100 milioni di Euro".
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